Roma – Resistete! Gli ospedali sono in crisi e vanno evitati

E’ un’accorato appello rivolto a tutti i connazionali: non vi ammalate, tanto da dover finire, in ospedale. La situazione dei nosocomi, in gran parte, è in crisi per mancanza di sanitari e di personale infermieristico oltre che di posti letto. Il problema non ha precedenti, nella storia della sanità italiana che ha sempre zoppicato, per colpe individuali dei manager o dei primari, ma nel complesso l’organizzazione funzionava. Ora non è più così. Si pensi che il rischio, per mancanza di letti disponibili è quello di essere dirottati, dopo un primo riscontro dei “medici di frontiera”  cioè quelli che lavorano al Pronto Soccorso, in altri nosocomi, della stessa provincia o della Regione, oppure dopo infinite telefonate in cerca di disponibilità, ovunque… anche fuori regione. Questo degrado, tecnico – organizzativo che, viene denunciato dagli stessi operatori, mantiene delle punte di eccellenza in reparti di alta specializzazione, che non giustificano, la totale disorganizzazione. Non è un disastro estivo ma ricorrente, da alcune settimane, aggravato da una sanità che lede il diritto del malato, senza che nessuno se ne occupi più di tanto. Si pensi che nel Molise è stato chiesto l’intervento della sanità militare mentre, in altre regioni interi reparti sono stati chiusi. Ma c’è di peggio. C’è qualche manager che vorrebbe costringere medici, che per decenni hanno operato in un determinato settore  specialistico, quindi oggi ” impreparati” ad intervenire su pazienti ricoverati in altri reparti, senza prima frequentare dei corsi, per garantire una preparazione adeguata. Un medico urologo, per farci capire, se spostato da oggi o domani, in cardiologia o Pronto Soccorso, e deve intervenire per un blocco cardiaco, non saprebbe dove mettere le mani. Da quello che risulta gli spostamenti, in alcuni ospedali sarebbero stati già decisi, senza nessun corso di aggiornamento professionale, così un medico se accettasse il trasferimento, potrebbe diventare un boia! Impensabile!  Così come lo è il mancato intervento, per decisioni così gravi, dei carabinieri e della magistratura, per non parlare dei governatori regionali. Anche in questi casi, con i trasferimenti annunciati, i morti in ospedale sarebbero destinati ad aumentare, una previsione facilissima. Un intervento politico o della magistratura è obbligatorio: un cardiologo non conosce come trattare un paziente in oncologia! Non ci vuole molto per capire che il paziente deve essere trattato, dai un sanitario competente, per sconfiggere il male diagnosticato e non per mandarlo all’altro mondo. In questo caos totale se c’è un ministro per la Salute, batta un colpo!

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