Roma – Scontro Moscovici – Di Maio – Salvini. L’altolà di Draghi

Il commissario Affari Economici dell’Unione europea, Moscovici, è andato sopra le righe con giudizi immediatamente respinti, dai due vice premier Di Maio e Salvini. Non si crede che un commissario possa dichia rare, con eccessiva facilità, che ” in Italia, come altrove, non c’è Hitler ma forse tanti piccoli Mussolini”. La reazione, del leader del M5S, Di Maio, è stata durissima:” Moscovici non si può permettere di fare simili af fermazioni, sia perchè offende un governo, liberamente eletto, e sia perchè tra sei mesi non sarà più in questo delicato incarico”.  L’altro vice premier Salvini ha usato la sciabola:” Prima di parlare dell’Italia si scia cqui la bocca e pensi alla Francia che, ha bombardato la Libia con le conseguenze pesanti che conosciamo e che sfiora, i parametri europei, come vuole. Pronto – ha aggiunto Salvini -ad ac cogliere una immigrazione legale ma, non a quella illegale, dove si annidano dei criminali”.  Rimasta senza risposta la reprimenda di Draghi, presidente Bce, che ha detto chiaro e tondo che “le tante parole hanno fatto male all’Italia e che ora si vedrà dal Bilancio se c’è stato un passaggio virtuoso dalle parole ai fatti “. Inoltre Draghi non ha mancato di confermare lo stop dei provvedimenti “Qe” dalla fine di dicembre e la riduzione, di questa forma indi retta  di aiuto agli Stati dell’Ue, passando dall’acquisto mensile di 30 miliardi ai 15 miliardi, come deciso dall’organo decisionale della Bce. Draghi ha confermato che la media di crescita europea sarà del 2%  e che bisogna varare, provvedimenti per sostenere l’inflazione ferma all’1,7. Lo scenario immediatamente futuro non è dei migliori: i governi si diano da fare ed anche con urgenza.

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