Roma – Settimana complicata. Xi Ping sa quello che può ottenere dall’Italia

Settimana di fuoco per il governo, sia per le votazioni sul caso Salvini – Diciotti, sia per la sfiducia a Toninelli e sia per la nomina, di un commissario unico, per lo “sblocca cantieri” che, alle orecchie della Lega, suona come una pesante limitazione al loro ministro. Ma al di là di questi appuntamenti ci sono, a fine settimana le regionali in Basilicata, con la previsione, di un’altra pesante sconfitta per il M5S e le europee il 26 maggio che agita Salvini per ottenere voti e cambiare l’UE. In questo scenario, al di là della politica nazionale, portata avanti da due leader, Di Maio e Salvini, costretti, per la desertificazione della politica e delle forze in campo, ad andare avanti insieme, o affrontare l’incognita elettorale con gli italiani indisponibili, oggi come oggi, a votare per chiunque. Per ricomporre, un quadro politico devastato, con maggiori possibilità di alleanze governative ci vorrà del tempo. In questo contesto l’Italia è chiamata a firmare, il Memorandum per la Via della Seta, con l’arrivo  del Presidente cinese Xi Ping, uno statista che in Cina ha ottenuto, quel riconoscimento di saggezza, che fu concesso, in precedenza, solo a Mao. La Via della Seta è una buona opportunità per l’Italia ma è, un passaggio storico, avversato dagli Stati Uniti. Senza consentire i soliti balletti politici, nè Di Maio e nè Salvini, diciamo che nessuno dei due, consentirebbero la svendita dell’Italia ai cinesi così come, la partecipazione delle società cinesi Huawei o Ztl, di entrare nel 5G, se fosse messa in pericolo, la sicurezza nazionale. Salvini solleva problemi sostenuti dagli americani, e si comprende bene il perchè: vuole conquistare Palazzo Chigi e, non potrebbe farlo, senza l’ok degli americani. Di Maio,  punta allo stesso obiettivo e dato che ha sostenuto la firma del Memorandum, durante la successiva settimana volerà negli Stati Uniti per rassicurare, gli alleati di sempre, che l’Italia è fermamente ancorata agli interessi occidentali. E’ inutile ribadirlo, fermo restando la piena libertà degli italiani, la Via della Seta, edizione terzo millennio, è una buona opportunità per i mercati e per il potenziamento delle infrastrutture portuali: Venezia – Marghera, Trieste, Genova, Taranto o Palermo, come hub verso l’Africa. Xi Ping sa benissimo quello che può chiedere all’Italia che non è la Grecia, dove la Cina ha acquistato il Pireo. Certo massima attenzione anche perchè, il potenziamento reale delle infrastrutture in Italia, non fa piacere a Germania e Olanda specialmente per gli approdi marittimi. Movimento e Lega si scontrino di meno, parlino più chiaramente ed evitino di mettere in ombra il Premier Conte che deve poter avere una funzione importante unitamente al Capo dello Stato Mattarella

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