Roma – Si acuisce lo scontro Pd – Italia Viva

Si acuisce la tensione, tra il vice segretario del Pd,  Andrea Orlando, e il leader di Italia Viva Renzi. Era inevitabile dopo che l’esponente del Pd, durante la Convenzione dei democratici di Rimini, ha parlato della necessità che nessuno utilizzi l’arma dell’ultimatum. L’ex guardasigilli, rivolto a Renzi lo ha invitato a non usare ultimatum, dalla Leopolda. riaffermando un concetto:” Si potrebbe sfasciare tutto e non è in gioco, la sopravvivenza di questo governo, ma la tenuta delle democrazia liberale. Chi mette in gioco, giocando con il fuoco, questa esperienza  di governo mette in discussione la nostra democrazia”. Orlando, non ha mancato, con un gioco di tempi, chiedersi se l’opposizione di, Italia Viva, al cuneo fiscale a favore dei lavoratori potrebbe dipendere dal fatto che in passato, qualche operaio abbia pestato il piedino del bambino. Traumi infantili che vanno superati. Certo è poco il denaro utilizzato per il cuneo per i lavoratori ma è per dare, qualcosa in più: un segnale. Il vice segretario ha ottenuto una risposta immediata, da Matteo Renzi ospite di 1/2 in più su Rai3.  “Orlando è agitato – ha detto Renzi – ed ha cercato di mettere sullo stesso piano Papeete con la Leopolda: si sbaglia e dimostra di conoscere Papeete non la Leopolda. La nostra non è una presa di posizione per far cadere il governo, ma non è nemmeno politicamente possibile paragonare, ancora oggi, Renzi a Salvini. E’ accaduto infatti che nel Pd,  non si faceva la guerra a Salvini ma a Renzi e alla sua componente: ecco il motivo della scissione determinata da una grave offesa, a quanti nel Pd hanno lavorato nell’interesse del Paese. Certo – ha proseguito Renzi, siamo contrari a qualsiasi aumento: gli italiani già pagano troppe tasse  e mettere mano sull’Iva, significava, scombinare mercato a bilanci familiari. Ma visto che il governo tiene molto, ad abbassare il cuneo fiscale, sembra argomento da guerra mondiale, per favorire i lavoratori, così come ci teniamo noi, basta attendere il 2020, approvare il family act, quando ci saranno a disposizione molti miliardi, da dare ai lavoratori nel 2021 e 2022. Infine, Renzi, sempre più spavaldamente fiorentino, ha lanciato un segnale molto interessante  e di spessore al Premier Conte, dimostrando di sapere molto di più di quello che non ha detto:” Sul Russiagate, il Premier, vada al Copasir, si renda conto di come stanno le cose e solo dopo noi, di Italia Viva, daremo un giudizio”. Non c’è che dire, la spina nel fianco del Pd andava evitata da Zingaretti a tanti altri, specialmente se questa spina che si chiama Renzi, L’ex premier è rientrato in gioco, con buone carte in mano per giocare una partita molto importante, se naturalmente riuscirà a vincerla.

Lascia una risposta