Roma – Varato il Decreto del governo. Illustrato ed elogiato, dallo stesso Premier

Il Consiglio dei ministri è terminato, durante il telegiornale della prima rete e, il Premier Conte,  ha colto l’occasione unitamente ai ministri per l’Economia, del Lavoro e Istruzione per dare in diretta le decisioni assunte. E’ più che proba le che la decisioni si deve al fatto che domani ci sarà la riunione a Bruxelles dell’Eurogruppo,  e l’Italia, in vista delle tante incognite che circolavano ancora oggi in Europa, abbia  preferito presentarsi con decisioni già prese con il decreto varato questa sera. Il governo ha puntato sulla liquidità da assicurare a tutte le imprese  con 400 miliardi di ci 200 per il mercato interno e 200 per sostenere l’export. Il decreto è stato definito dal Premier capace di una vera potenza di fuoco possibile attraverso  prestiti erogati con i normali canali e garantiti dallo Stato. Viene potenziato il fondo di garanzia per le Pmi e il Sace, che rimane nella posizione che ha attualmente, strumento – ha proseguito il Premier – a benefi cio anche delle mede e grandi aziende.  Abbiamo anche sospeso le imposte per i mesi di aprile e maggio, dotato il Paese di uno strumento efficace per tutelare tutte le imprese imponendo però obblighi di trasparenza finanziaria. Gli italiani resteranno a casa anche a Pasqua e va riconosciuto che i cittadini stanno dando un contributo eccezionale ma non è questo il momento  di allentare questa morsa. Certo – ha proseguito Conte – sono giorni particolari per cristiani e laici, giorni per andare in giro e per viaggiare ma non è possibile con questa Pandemia che ripartirebbe e renderebbe vani tutti i sacrifi fatti fino ad oggi. Pasqua in casa e in famiglia. Speriamo – ha detto ancora Conte, che questa Pasqua ci consenta di raccogliere i frutti  di tanti sacrifici e quando sarà tutto finito ci sarà una nuova primavera”. Successivamente c’è stato l’intervento del ministro dell’Economia, che con estrema sicurezza ha spiegato, al volo, come sis stato possibile raggiungere questo decreto in gestazione da giorni per specifica che la garanzia dello Stato arriverà, sui prestiti al 90% per tutti i tipi d’impresa senza limiti di fatturato. La cosa molto importante – questo è l’obiettivo – garantire la liquidità e di conseguenza riavviare il mercato interno ed internazionale, favorendo l’esportazione. I prestiti sono garantiti dallo Stato potranno arrivare fino al 25% del fatturato delle imprese e fino al doppio della spesa per il personale. Come dire guerra ai licenziamenti ed ottenere che l’occupazione, non subisca, contraccolpi negativi. Per questo specifico intervento – ha detto il ministro – ci sono 30 miliardi di garanzie. Il ministro all’Istruzione Azzzolina, ha messo  fuori gioco qualsiasi riferimento al 6 politico, epoca tramontata. E’ certo che non ci saranno gli esami di terza media, vale il concetto dei docenti che hanno avuto gli studenti nelle aule e sanno benissimo la cultura che hanno acquisito. E per l’esame di Stato si procederà con l’utilizzo del computer e se al Sud, sembra lo abbia una famiglia su tre, si utilizzerà il tablet. Ma poteva bastare una tesi da far preparare agli studenti a casa, per farlo pervenire alle varie scuole, via telematica. I docenti delle commissioni interne, così come era stato inizialmente deciso, con un solo presidente esterno, sono formalità. Il bagaglio culturale che lo studente ha fatto proprio è più che conosciuto dai docenti che va al di là della preparazione, sulla singola materia. Se lo studente è maturo integrerà la sua cultura o con l’università o passando al mondo del lavoro. Nessuno dimentichi cosa sono riusciti a fare, gli studenti usciti subito dopo la drammatica ultima  guerra mondiale, con diplomi o lauree che vennero conseguite in condizioni inenarrabili. La storia è maestra di vita. Quella categoria di studenti ha partecipato, con rare capacità, alla ricostruzione di una intera Nazione per poi sfociare, in quel miracolo economico italiano, che è stato troppo presto dimenticato. Forse c’è stata una dimenticanza nel dire de Premier: l’opposizione non è stata citata affatto, eppure è stata consultata e sono stati forniti suggerimenti che, per quanto confermato da fonti attendibili, sono state recepite dalla coalizione di maggioranza. Se è così, il Premier Conte, ne avrebbe dovuto fare menzione. Questa guerra, scatenata dal coronavirus, o si vince tutti insieme, aggiungerei che questa realtà riguarda anche l’Unione Europa, o si perde con gravi conseguenze, sempre tutti insieme. Domani si terrà l’Eurogruppo e la Francia insisterà sulla costituzione del fondo di solidarietà. Ma forse, è immaginabile data la delicatezza del momento, che tutto venga rinviato ad un vertice dei Capi di Stato o di governo.

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