Santa Cruz – L’ergastolano Cesare Battisti, domani in Italia

Preso! Cesare Battisti, a capo di una formazione clandestina ” Proletari armati per il comunismo”, da 25 anni condannato a due ergastoli. Grazie ad  una fitta rete di protezioni, era sempre  riuscito ad evitare di esse arrestato ed estradato, in Italia per scontare la pena inflittagli per quattro omicidi. Le vittime di tanta ferocia sono: Antonio  Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabatini e Andrea Campagna. I parenti si sono battu ti per ottenere che scontasse la pena ma, i vari governi avevano sempre trovato, in alcuni governi sudamericani, il no all’estradizione e perfino un salvacondotto. La svolta avviene per più motivi. Il neo Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, subito dopo il risultato della sua elezione, promise all’Italia che, Cesare Battisti, sarebbe stato estradato. Una dichiarazione, ben accolta dall’Italia, ma incauta perchè Battisti sparisce, nel dedalo degli Stati sudamericani e, nella fitta rete che lo protegge, ovunque. Mai come questa volta le intelligenze brasiliane, boliviane e di altri Stati, più ovviamente quella italiana hanno collaborato, passo dopo passo, per rintracciare ed arrestare Battisti. La rete delle diverse polizie, in perfetta sintonia, pian piano hanno  stretto la rete intorno al condannato al carcere a vita. La collaborazione, ancora più preziosa è quella che vede all’opera la magistratura di Milano e quella di Rio. L’arresto avviene, in Bolivia, a Santa Cruz del La Sierra, alle 12 di sabato, 22 italiane. Cesare Battisti è tranquillamente in strada quando gli piomba addosso la polizia boliviana, alla presenza degli agenti brasiliani e italiani. Una volta catturato, la notizia giunge in Italia e il Premier Conte chiama, il Presidente brasiliano Jair Bolsorano, per ringraziarlo, a nome del governo e dei familiari delle vittime, per aver dato seguito, nonostante le  tante difficoltà, alla promessa di catturare Cesare Battisti, ovunque fosse fuggito, per estradarlo in Italia. L’aereo decollato da Santa Cruz porterà l’ergastolano in Brasile dove, la magistratura deve compiere degli atti ufficiali per l’estradizione, dopo di che Battisti dovrebbe essere in Italia, domani pomeriggio, per essere consegnato alle autorità e quindi trasferito in un penitenziario. Un’operazione, complicatissima e difficilissima, appena commentata dal ministro per la Giustizia, Alfonso Bonafede, che si è limitato a dire:” i parenti delle vittime ora potranno dire di aver ottenuto che chi ha ucciso sta scontando la pena”. Su questo combattente per il comunismo, saranno consumati fiumi d’inchiostro, e sarà scritto di tutto. A me interessa solo affermare che la lotta politica va combattuta democraticamente e che, non è necessario uccidere per terrorizzare chi crede, nei valori della libertà.

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