Taranto – Plebiscito dei lavoratori. l’Ilva è salva

Il referendum dei dipendenti dell’Ilva è stato un plebiscito, in favore dell’accordo governo – sindacati, per salvare la produzione di acciaio in Italia. Il sì dei lavoratori ha toccato, mediamente il 92%, a  Genova, Corni gliano, Novi Ligure e Porto Marghera. La Mittal può iniziare ad operare, dopo un simile risultato che promette, un’ottima collaborazione, tra lavoratori e proprietari indofrancesi. Dei 10.820 in servizio, 8.200 ope rai saranno assunti subito, mentre l’esubero, faranno parte dell’amministrazione straordinaria  o accetteranno, gli incentivi in uscita e possono contare su 250 milioni messi a disposizione, dai nuovi imprenditori, che hanno acquistato. Rimane la frattura tra i cittadini di Taranto e le forze di  governo, in particolare il M5S che aveva raggiunto, il pieno di voti, grazie alla promessa che l’Ilva avrebbe chiuso i battenti. Così non è stato dopo che il ministro dello Sviluppo, Di Maio, conti alla mano, ha preso atto che la maggioranza di governo sarebbe andata incontro, a circa 14.000 disoccupati già nell’Ilva e con l’indotto, i senza lavoro, avreb bero raggiunto la cifra record dei 20.000. Inoltre l’Ilva, come sostenuto anche da altri governi, precedenti,i incide pesantemente sulla formazione del Pil nazionale. Una chiusura, infine, avrebbe fatto dipendere, per la produzione  di acciaio, l’Italia dalla Germania con costi a rialzo per l’intero comparto industriale che utilizza l’acciaio prodotto a Taranto.

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