Tripoli – la battaglia infuria e la popolazione fugge

Scontri sempre più violenti in Libia, intorno a Tripoli. Oggi è stato abbattuto dalla contraerea un caccia, del generale Haftar, mentre si apprestava a lanciare missili sulla città. Man mano che i com battimenti, crescono d’intensità, aumentano i morti ed i feriti ma, soprattutto fuggono gli abitanti della capitale, ad oggi gli sfollati, stimati dall’ONU, sarebbero 16.000. Sul terreno le vicende sono alterne: alle volte sono le milizie del Presidente Serraj ad avanzare ed altre volte sono quello di Haftar. le milizie sul territorio mostrano, addestramento militare e un munizionamento, abbastanza moderno. Intanto è molto intensa l’attività diplomatica.  Il generale  Haftar è andato, dal Presidente dell’Egitto al Sisi, per garantirsi il suo appoggio, peraltro confermato. A Roma il Premier Conte ha ricevuto il ministro degli Esteri del Qatar, per una bicamerale, e sta per giungere, nella capitale, il braccio destro del Presidente Serraj. Il governo di Roma cerca, una via d’uscita diplomatica,  per ottenere una Libia stabilizzata ed ha escluso, per smentire voci che circolavano, un intervento armato italiano che non è nè previsto e nè ci sarà. La scelta del Gabinetto di Crisi per la Libia sta utilizzando tutti i canali diplomatici che puntano, non ad una guerra con un vincitore e stroncare, l’attività di quei Capi di Stato o di Governo che puntano a dividere la Libia, il che creerebbe una destabilizzazione che durerebbe un tempo indefinito. Il governo Conte teme che gli schiavisti, approfittino di questa situazione, per mettere in mare i barconi con tanti migranti che, in questo caso, fuggirebbero da una guerra e quindi sarebbe molto difficile respingerli, che che ne dica, il ministro Salvini. L’allarme è elevatissimo, e Roma è in costante contatto anche con Bruxelles che, fino ad oggi, non ha garantito nulla ai Paesi del Mediterraneo, cioè alla frontiera Sud dell’Unione. Si tratta di assurdi storici che non potranno mancare di influenzare, il voto per il Parlamento europeo. L’Italia, e i Paesi mediterranei, si sentono sempre più abbandonati al loro destino. Si ha la netta sensazione che o l’Unione cambia atteggiamento, verso questo enorme problema dei migranti, oppure si avvererà quello che disse, oltre un anno fa, la  cancelliera Merkel:” O si risolve il problema migranti o l’Unione naufragherà”.

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