Il Papa merito, Benedetto XVI, è sceso in campo aperto per difendere Papa Francesco che continua, ad essere attaccato da quella parte di curia, che non sopporta le sue profonde riforme che lo vedono protagonista a volte anche se isolato. L’occasione a Ratzinger gli è stata fornita dalla ricorrenza del V anno del Pontificato del Papa, giunto in Vaticano, dalla “fine del mondo”. E c’è stata un’altra occasione per mettere all’angolo i tanti nemici che si annidano in Vaticano come fuori dalle mura leonine. La presentazione dei volumi della collana ” La Teologia di Papa Francesco” che mostrano, precisa Benedetto XVI, a ragione che Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica ed è un aiuto a comprendere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e temperamento”. E’ indubbio che i due pontefici so no molto diversi tra loro: Ratzinger ha sempre avuto difficoltà caratteriali a relazionarsi con il mondo esterno e con quello della Chiesa. Non poche porpore, questa è storia, lo hanno costretto a dimettersi nel mo mento in cui, Benedetto XVI, ha compreso che la situazione gli era sfuggita di mano. Non ha avuto un attimo di esitazione: è sceso dal trono di Pietro per far posto ad un altro Papa che avesse capacità e decisione nel tentare di cambiare ciò che andava cambiato. Il Papa Emerito aggiunge nella sua missiva diretta a Francesco:” Non è solo un uomo pratico, privo di formazione teologica e filosofica, mentre io sarei stato unica mente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano di oggi”. E Ratzinger spiega esattamente come non sia così. Una difesa che peserà molto, nella storia della Chiesa, spesso aggredita da troppi faccendieri privi di Fede ma ricchi di tentazioni che, poco hanno a che vedere, con Gesù Cristo e con i suoi insegnamenti.