Le elezioni di mezzo termine, negli Stati Uniti, hanno ridato ai Democratici la Camera dei Rappresentanti come ampiamente previsto con 218 eletti in grado, quindi, di controllare questa Istituzione. Al Senato invece i Repubblicani hanno tenuto: 52 A 35, Tre Stati, con il risultato da verificare: Alaska, Georgia e Connecticut. I governatori eletti sono stati fino, ad ora, 15 ai democratici e 18 repubblicani. C’è un primato: Andrew Cuomo, italo americano, democratico, è stato rieletto per la tera volta, come il padre Mario, governatore dello Stato di New York. Le donne elette, hanno battuto un’altro primato, per la prima volta hanno toccato quota 99 e due neo deputate sono musulmane. Immediata botta e risposta tra Nancy Pelosi, nella precedente legislatura prima donna eletta, alla presidenza della Camera dei Rappresentanti, ha lanciato un altolà al Presidente Trump:” Ti controlleremo” e il Capo della Casa Bianca ha risposto:” Congratulazioni per il tuo successo”. Ma a parte, numeri e le forze in campo, queste elezioni hanno ridimensionato lo strapotere del Presidente americano? Non proprio. Ora i democratici sono in grado di poter interloquire e soprattutto, agevolare le indagini degli inquirenti che puntano a mettere sotto accusa Trump. Non sarà operazione facile ma c’è, quel fascicolo su tasse non pagate che, in caso di esito positivo, farebbe saltare, l’attuale inquilino della Casa Bianca. Negli Stati Uniti con le tasse nessuno può scherzare. L’esito elettorale è stato accolto favorevolmente, dall’opinione pubblica italiana, che in generale, non ama il modo di amministrare di Trump così come ha trattato e tratta, i tanti problemi, a partire dall’uso e getta di troppe donne, portate a letto, pagate perchè tacessero. Sicuramente ora il Presidente dovrà essere più cauto e cambiare la sua irruenza connaturata nel suo carattere, ottima forse negli affari ma, poco accettata specialmente in politica, dove ogni parla viene soppesata e vige ancora quanto scritto dal Machiavelli.