Washington – Il sig Trump stia attento a non fare errori storici

Lo scontro tra israeliani e palestinesi, grazie al sig Trump, ha già provocato 63 morti e 2.400 feriti. Ma l’ondata di sdegno, nei confronti di Israele, va ben oltre. Erdogan ha espulso l’ambasciatore israeliano per ” i gravi fatti che stanno accadendo e per l’uso della forza verso un popolo inerme”. Immediata la risposta di Netanyahu che ha fatto convocare, il console generale turco, per invitarlo a tornare nel suo Paese… per consultazioni. Anche il governo belga si è mosso ed ha convocato, l’ambasciatore israeliano, per chiarimenti. Se poi si considera che l’Onu ha raccomandato di ” agire rapidamente per evitare una guerra” si può dire che il M.O. è una polveriera dove c’è stato “qualcuno” che ha acceso la miccia. Il quadro che si prospetta non è confortante se si considera che, l’Unione europea ha assunto una posizione, nettamente contraria al sig Trump, per la denuncia dell’accordo nucleare con l’Iran ed ha disapprovato, lo spostamento dell’ambasciata a stelle strisce, da Tel Aviv a Gerusalemme. La città santa contesa da millenni è storia e non si può contestare che, la parte orientale di Gerusalemme, è palestinese, così come lo sono i vastissimi territori occupati, “manu militari”, dagli israeliani. Il premier Netanyhau continua a sostenere che difenderà, i confini del suo Paese e il popolo di Israele, con ogni mezzo, ed ha certamente ragione se, lo Stato d’Isra ele fosse rimasto, nei confini stabiliti dagli inglesi 70 anni fa, togliendo già da quell’epoca, parte di territorio, dove da millenni risiedevano i palestinesi.  La storia non si può manomette. l’interven to inglese ha ignorato, forse volutamente, che la loro decisione era una forzatura. Israele ha diritto a vivere senza problemi, sia pure circondato da nemici? Certamente sì. Ma è molto difficile essere dalla loro parte con i massacri di chi reclama giustizia e reclama occupazioni abusive di vastissime zone.

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