Washington – Raid punitivi? No.La ricostruzione della Siria vale 400 miliardi di dollari

Sono andati in scena dei raid, falsi e punitivi contro Assad. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia non hanno rischiato la reazione russa e si sono accontentati di lanciare 105 missili, i parte distrutti dalla contraerea siriana, per colpire obiettivi comunicati in precedenza a Putin, quindi ai militari russi e a quelli siriani e iraniani. Danni materiali a siti ” strategici” per lo studio e produzione di ar mi chimiche. La verità è che i raid dovevano essere fatti per ragioni economiche e per un’opinione pubblica sgomenta e spaventata nel vedere, le scene trasmesse dalle Televisioni di tutto il mondo, sulle consguenze di ordigni di distruzione di massa. Ma Trump, May e Macron si sono tenuti alla larga, dallo sfiorare russi ed  alleati, a loro interessano i 400 miliardi di dollari per la ricostruzione di tutta la Siria, ridotta ad un cumulo di macerie.  Infatti molte ore prima di iniziare il bombardamento hanno fatto comunicare ai  “nemici” orari, coordinate dei missili ed i siti che sarebbero stati bombardati. Dietro questa vicenda ne esiste un’altra che pochi hanno messo in evidenza. La Russia ha vinto la guerra, contro le milizie anti regime di Assad e i fanatici dell’Isis. Putin è stato infles sibile: la guerra è guerra e se si fa si deve vincere, per un presidente siriano che sarà anche scomodo ma oggi rappresenta, una risorsa, per evitare che la Siria finisca come la Libia. Una destabilizza zione  ulteriore del M.O. andava evitata. Ma lasciare solo ai russi la palma della vittoria ci poteva stare ma concedere anche l’intera ricostruzione del Paese, grande come la Siria. no. La “torta” anda va divisa.  Americani, britannici e francesi hanno tentato, con i raid di infilarsi nel colossale. Non c’è nulla da aggiungere ma l’analisi ci sembra giusta ed è altrettanto giusto che si esterni anche se, comprendiamo che può, essere non condivisa.

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