Scontro al calor bianco tra i Presidenti degli Stati Uniti e quello della Francia. Macron ha dichiarato, dopo un lungo colloquio con Trump, che le truppe americane, sarebbero rimaste in Siria per proseguire la lotta al terrorismo dell’isis. Apriti cielo, immediatamente è partita la smentita della Casa Bianca e del Pentagono: ” Il Presidente ha più volte ripetuto che le trupper dislocate in Siria torneranno in Patria e che, il denaro risparmiato, sarà investito per dare lavoro agli americani”. Perbacco, viene da dire, che uno dei due Capi di Stato ha le traveggole. Se Macron ha rilasciato que sta dichiarazione non poteva dire, una cosa diversa da quella che aveva sentito, con le sue orecchie. Ma la smentita, secca ed estremamente decisa, ha posto il Presidente francese in una posizione molto difficile. Un caso così clamoroso non era mai avvenuto in precedenza. L’unica possibile via d’uscita, che stanno tentando le diplomazie, è che c’è stato un equivoco colossale nel colloquio e nella traduzione . Oppure no? Eppure, solo 48 ore prima c’è stato il raid in Siria, con Francia e Stati Uniti e l’immancabile Gran Bretagna, che si sono divisi gli obiettivi da colpire senza uccidere nessuno e danneggiando il meno possibile alcuni impianti. Un Raid, tanto per sparare re 105 missili su infrastrutture evacuate da russi, iraniani e siriani. Trump, May e Macron volevano dimostra re, una reazione, ma senza provocare la risposta dei russi che sarebbe stata, come dichiarato da Putin durissima. L’atomica, viene da osservare, ha stabilizzato il mondo, anche se i pazzi non manca no mai nella storia dell’umanità.