Roma – Il Presidente Erdogan in Italia: occasione preziosa

Il Presidente della Turchia, Erdogan, arriva a Roma per un incontro, molto importante, con il Presidente Mattarella e il premier Gentiloni, E’ un’occasione irripetibile per i due Stati: la Turchia chiede da tempo di entrare nell’Unione Europea e cerca a Roma, un ok dall’Italia, uno dei Paesi fondatori dell’Unione. Non è un caso che, prima di partire da Istanbul Erdogan ha ricordato che i rapporti bilaterali sono ottimi, che gli scambi commerciali hanno raggiunto i 20 miliardi dollari e possono salire fino a 30. Ma, a parte tutto questo bagaglio, per la nostra nazione è rilevante avere amico un grande Paese sul Mediterraneo. Dobbiamo ri solvere il problema dei migranti e la Turchia, può aiutarci come ha fatto con la Germania, sia pure indirettamente. grazie alla sua posizione dominante nel mondo islamico. Inoltre, viene a Roma, il Presidente di un Paese membro della Nato, in posizione geografica strategica. Insomma una visita che potrebbe determinare nuovi scenari, visti i comuni intendi, per la Libia, di Francia, Inghilterra e Russia contrapposti a quelli ita liani. Ci sono tanti motivi per essere realisti, una volta tanto, e pensare agli interessi nazionali che poi, indirettamente, coinciderebbero con quelli dell’Ue. Erdogan andrà anche in Vaticano per incontrare Papa Fran cesco un interlocutore, molto ascoltato, in tutto il mondo. Verrà affrontato il problema di Gerusalemme, aperto dal Presidente Trump, impegnato a trasferire l’ambasciata Usa da Tel Aviv nella città sacra, per cri stiani, musulmani ed ebrei. Il Presidente turco, dopo l’annuncio americano, prese subito posizione: Gerusalemme deve rimanere una città aperta a tutti e non può essere la capitale degli israeliani. Israele e Palesti na, devono essere due Stati, confinanti che vivono in pace, e Gerusalemme territorialmente, non appartiene ad Israele. Il Presidente Turco, a quanto è stato possibile apprendere, non troverà ostile il Vaticano: que sta soluzione è caldeggiata anche da Papa Francesco. Una soluzione però che trova il netto “no” di Israele difficilmente modificabile. I due capi di Stato, della Turchia e Vaticano, potranno cercare di elaborare, se non già pronto, un documento congiunto, è difficile che si possa tentare di andare oltre.

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