Macerata – Il gip non è razzista! Vuole la certezza scientifica di come è morta Pamela

Il gip del Tribunale di Macerata, Giovanna Maria Manzoni, va avanti per la morte della ragazza romana, Pamela Mastropietro, con i piedi di piombo. A carico del nigeriano, Innocent Oseghale, solo due capi di impu tazione: occultamento e vilipendio di cadavere. Fonti della Procura confermano non c’è il reato di omicidio. E’ certamente vero, ed ammesso, che Oseghale, molto probabilmente con un complice che sarebbe stato identificato, ha fatto a pezzi la giovane donna, chiuse le parti in due trolley, per poi disfarsi di tutto. Il nigeriano ha detto che Pamela è andata in overdose ed è morta. Lui, molto spaventato, per quanto accaduto nel la sua abitazione è fuggito, forse in cerca di un amico, che consigliasse cosa fare. Così come è altrettanto vero che, il medico legale, da primi responsi dell’autopsia non ha ottenuto indicazioni univoche e chiare sulle cause della morte di Pamela. Infatti, il medico legale, sta procedendo ad ulteriori esami per ottenere, quella  certezza indispensabile ad un professionista, che sa di dover dare al magistrato l’esito del suo lavoro in piena coscienza. Se Pamela è stata uccisa Oseghale passerà la sua vita, al 99%, in un penitenziario: l’aspetta l’ergastolo. Se invece Pamela risulterà morta, per overdose, la condanna per il nigeriano cambierà di mol to. Ecco il motivo per il quale, sin dal primo momento, la terribile notizia della ragazza sezionata e chiusa in due trolley ha gettato un ombra molto cupa sul nigeriano:” L’ha uccisa e poi anche fatta a pezzi. Un bar baro”. Questo si sentiva, non solo a Macerata, ma un pò dovunque in Italia. Ma gli italiani non sono razzisti, ed il gip del Tribunale ne è un esempio. Pretende dal medico legale, la certezza scientifica di come è mor ta Pamela ed ha rifiutato l’idea di farsi condizionare, dal colore della pelle di Oseghale, con un orrenda equazione: africano = assassino. Non c’è che attendere l’esito finale dell’esame tossicologico per conoscere i de finitivi capi d’imputazione del nigeriano.

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