Il Presidente della Commissione Ue Juncker, deve avere un comportamento più diplomatico e, comunque occuparsi dei fatti europei, e non di quello che accade nei singoli Stati. In una delle sue esternazioni ha enu merato le cause di uno scenario peggiore: Referendum dell’Spd, se fare o meno un governo con Cancelliera Angela Merkel, la pesante situazione politica in Spagna per un agguerrito separatismo ed infine, l’esito del le elezioni in Italia che potrebbero dare un ” esecutivo non operativo”. Immediato l’intervento del premier Gentiloni:” Lo tranquillizzo, i governi sono tutti operativi: governano”. Una replica secca e decisa che ha co stretto Juncker ad un’immediata rettifica di quello che aveva detto in precedenza. ” Certamente – ha cercato di rimediare – il Presidente della Commissione, gli italiani andranno a votare e faranno la loro scelta. il voto è la maggiore espressione della libertà di un popolo. Il nuovo governo, che sarà formato, resterà al centro dell’Unione Europea, come nazione fondatrice”. Una figura magra che rafforza quel sentimento diffuso tra gli italiani che questa Ue va, profondamente riformata in quanto interviene, con messaggi o con minacce di infrazioni, nei fatti interni ai singoli Stati membri. Juncker ha dato una mano, agli euro scettici, che so no presenti ovunque e non solo in Italia. Se si astenesse da alcune dichiarazioni sarebbe meglio. La sua marcia indietro, dopo il garbato richiamo di Gentiloni,non serve a niente anzi alimenta quella sfiducia sull’Ue considerato dalla maggioranza degli italiani un approdo utile, alla condizione che venga riformata come vorrebbero Francia, Germania, Italia e Spagna ed anche altri Stati.