Prosegue la politica israeliana ostile, nei confronti delle Chiese: Ortodossa, cattolica e armena. Oggi c’è stata una protesta delle tre Chiese , che non ha precedenti: è stato chiuso ai fedeli il Santo Sepolcro. La confer ma della notizia è giunta da importanti fonti religiose. Si tratta di una protesta, contro la legge in discussione in Parlamento, che prevede l’esproprio dei terreni di proprietà delle Chiese e la possibilità, peraltro scontata, di far pagare tasse su tutti i beni, escluse soltanto le superfici, dei luoghi di preghiera. Per intenderci se c’è una Chiesa e un locale annesso, per vendere ai fedeli oggetti sacri, la superficie della Chiesa non pagherà nulla, ma il locale attiguo sì. Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, davanti alla protesta ha precisato ( sic ) che il Santo Sepolcro e altri luoghi di preghiera delle tre Chiese saranno esenti dal pagamento di tasse. Ma ha aggiunto:” Non è giusto che aree commerciali, come alberghi, sale ricevimento, e altri luoghi affini, siano esenti dalle tasse municipali solo per il fatto di essere di proprietà delle Chiese. Tutti ha aggiun to, il sindaco Barkat, devono pagare le tasse all’Amministrazione municipale. Il primo cittadino ha ovviamente omesso di parlare dell’esproprio dei terreni e nemmeno che le Chiese si mantengono, a Gerusalemme ed in generale in Israele, grazie al denaro che viene incassato. Diciamolo con la solita franchezza: da tempo a questa parte gli israeliani, come abbiamo anche avuto conferma in alcune trasmissioni, da sacerdoti che si recano molto spesso in Terra Santa, fanno di tutto per mettere in difficoltà, economicamente le tre Chiese, ed anche gli stessi commercianti cristiani. Giusta la protesta, contro un atteggiamento ostile che governo e Comune non dovrebbero mettere in atto. Lo Stato israeliano, guadagna non poco, dal continuo afflusso di cristiani che raggiungono i luoghi santi in continuazione ed in ogni stagione. Questo governo vuole espro priare anche i terreni delle tre Chiese, di loro proprietà, da tempo immemorabile. Una politica che dev’essere spiegata per capire qual’è la strategia finale. Rendere sempre più difficile la vita dei cristiani a Gerusa lemme? Bene oggi lo si può dire: ci stanno riuscendo.