Il Presidente Trump non intende fare un passo indietro sulla politica dei dazi per proteggere la produzione di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. Anzi davanti all’alzata di scudi del FMI dell’Unione Europea, Rus sia e Cina contro i dazi annunciati, il Capo della Casa Bianca ha aggiunto che estenderà i dazi anche sulle auto costruite in Europa o altrove. Insomma il suo ” verbo” annunciato in campagna elettorale ” Prima gli Stati Uniti e poi gli altri, si sta concretizzando”. Trump pone al primo posto l’economia degli Usa e la piena occupazione e poi gli accordi commerciali, che vanno rilanciati alla sola condizione che siano favorevoli per gli americani. Una politica che se attuata, così come annunciata, è destinata a scuotere anche i mercati valutari in quanto gli Stati, singoli o associati, saranno costretti ad attuare identica politica in difesa delle loro economiche o occupazione. Una rivoluzione che giunge, secondo stesse fonti americane inaspettata, visto che anche nell’amministrazione repubblicana ci sono state prese di posizione contro i decreti che il Pre sidente avrebbe già fatto preparare. Le conseguenze, da un punto di vista economico, non sono facilmente prevedibili e potrebbero avere anche riflessi negativi sulle alleanze militari fondate da oltre 70 anni. Ne g li ambienti industriali non solo europei è evidente la preoccupazione tanto che mercoledì ci sarà un summit a Bruxelles per preparare la controffensiva alle decisioni, se saranno attuate, dal Presidente Trump. Cina, Russia e Unione europea, al momento si muovono singolarmente ma non è possibile escludere che nascano accordi tra Stati occidentali e orientali davanti alla rilevante novità introdotta dall’amministrazione che attualmente governa gli Stati Uniti.