Roma – Strateghi al lavoro. Il Cd e il M5S sondano il Pd

Ipotesi, solo ipotesi per  la formazione del nuovo governo. Si tratta, non alla luce del Sole, come sempre accaduto. nei vari incontri non ci sono solo politici ma anche personaggi, vicini alle varie forze, cioè quelle ec cellenze che contano molto. Ci sono stati anche incontri, con singoli parlamentari, che possono essere disponibili a fornire un aiuto prezioso per formare una maggioranza. Il M5S ha bisogno di un blocco partitico e si rivolge a tutti ma in partic lare al Pd, dove il clima non è dei più adatti per fare la ” stampella” a nessuno. Emiliano con le sue uscite dimostra, come sia inadatto un magistrato in politica. Quelle sue parole inop portune e al vento. Nel Pd sembra prevalere, per il momento, la volontà di stare all’opposizione, visto il risultato negativo ottenuto nel governare un Paese, con tantissimi problemi. Ma sarà difficile rimanere estra nei in un momento cruciale per il Paese. Se il Pd non si schierasse affatto, forse favorirebbe il M5S che potrebbe tentare un accordo con la Lega di Salvini, nonostante il flusso di voti, non pochi,  giunti da Alemanno. Le soluzioni non sono tantissime e al Quirinale c’è un Presidente, Mattarella, che rispetterebbe sempre le prerogative del Parlamento. I primi segnali, in chiaro, giungeranno con l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. dagli uomini scelti si capirà,  quale strada avranno imboccato le varie forze, e gli accordi già assunti e che possono essere concretizzati. Occorre rammentare che, i parlamentari  di oggi, sono molto più liberi del periodo in cui c’erano partiti e ideologie. I giochi, comunque, sono appena iniziati e andranno avanti per molti altri giorni. Il centrodestra è molto più movimentista in questa fase: guarda al Pd che non è in gra do di decidere nulla, se non vuole ottenere, un’altra scissione, che potrebbe essere cercata… . La tensione nel partito di Renzi è molto alta: il gruppo parlamentare eletto dalla maggioranza, quindi renziani, mostra segnali  di insofferenza ad ogni proposta di aiutare la formazione di un governo. Forse l’atteggiamento cambierà con il passare dei giorni, per la semplice ragione, che a nuove elezioni non ci vuole andare nessuno, in un partito che ha subito un brusco ridimensionamento, peraltro inatteso, fino a due giorni dalla domenica elettorale. Salvini mostra grande sicurezza, mentre ad Arcore si fa strada la strategia di far andare alla prova del Parlamento, per la fiducia, il M5S, nella convinzione che si brucerebbe. Insomma il centrodestra vorrebbe giocare di rimessa e, gli strateghi di Berlusconi, sono del parere che  questa è la migliore soluzio ne allo stato dei fatti.

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