Si sta per decidere la sorte di Carles Puigdemont in un carcere tedesco. La Procura generale, dello Schleswing – Holstein, ha avanzato domanda al tribunale superiore tedesco per dare seguito ad un ordine di estradizione in Spagna del separatista catalano. Non si vede come la magistratura tedesca possa opporsi, ad un ordine di cattura ed estradizione di uno Stato sovrano, che ha un suo ordinamento sia pure per reati non contemplati, dallo Stato tedesco. Comunque, il tribunale superiore deciderà nell’arco di un tempo relativamente breve. Un no all’estradizione creerebbe un inci dente diplomatico tra due nazioni Ue ed alleati Nato. Intanto in Catalogna, i comitati di difesa della ” repubblica” proseguono le manifestazioni contro lo Stato spagnolo definito, senza mezzi termi ni ” oppressore e fascista”. I capi di imputazione della Procura di Madrid non sono cambiati nei confronti degli amministratori regionali: si tratta di ” ribellione” e la pena può arrivare fino a 30 an ni di carcere. Inoltre il premier Rajoy ha apertamente parlato, riferendosi ai catalani ribelli, di ” tentativo di sovvertire l’ordine costituzionale” e di ” terrorismo a bassa intensità”. Il governo di Ma drid non può che seguire la strada del rispetto della Costituzione. Se avesse un atteggiamento diverso, più blando e permissivo, la Spagna rischierebbe di frantumarsi in tre o quattro piccoli stati, il che non sarebbe gradito nè dall’ Unione europea e nè dal resto del mondo per ovvie ragioni legate, alle tante popolazioni che vorrebbero uscire, dagli stati di appartenenza.