Roma – Mattarella a caccia di un governo molto difficile

Discorsi tra ciechi e sordi, sia durante le consultazioni con il Presidente della Repubblica, e sia tra le forze politiche. Il M5S insiste: pronti a firmare un contratto, sulle cose da fare, con la Lega o  Pd. Una proposta che non tiene conto che Salvini non può uscire, dalla coalizione con FI e FdI, perchè insieme amministrano Regioni importanti e centinaia di Comuni ed  inoltre a breve tempo ci saranno, le amministrative, in Regioni e Comuni, con liste unite di tutto il centrodestra. La Lega è vincolata ad un no, anche sofferto, ma irrinunciabile. L’appello a FI non c’è stato ma se ci sarà, do vrebbe essere ” eliminato” Berlusconi: irricevibile  dai parlamentari di quella forza politica. Il M5S si è rivolto al Pd, ma senza Renzi, quindi il no è scontato, visto che l’ex premier e segretario, con trolla il partito. Martina lo ha detto e ripetuto:” Inaccettabile il comportamento di Di Maio che vorrebbe spaccare il Pd”. Il varo del governo, secondo previsioni facili, supererà questa tornata quiri nalizia. Mattarella tirerà le somme e, al 99%, aprirà un’altra serie di colloqui, semmai più ridotti ma, i margini di un successo per un governo, sono ristrettissimi. Ci saranno ripensamenti in FI e Pd? Si crede possibile alla sola condizione che il M5S non scelga, con chi fare il contratto e tenti di creare fratture in FI e nel Pd. La politica è un’arte sopraffina e il silenzio, molte volte, è d’oro.  Cer to queste consultazioni sentono il peso di un modo nuovo di fare politica. Il M5S dice no ad inciuci anche se è pronto a firmare, un contratto con Lega e Pd, ma questi due partiti hanno regole di verse che non hanno nulla a che vedere con il Movimento. Si uscirà fuori da questo pantano? Il Presidente farà tutto il possibile ma, se Berlusconi e Renzi, che hanno il pallino in mano, che che ne pensi Di Maio, non si sentiranno utili alla causa per dare un governo al Paese, in quanto pesantemente discriminati, il rischio di nuove elezioni, anche se inutili,  diventa incombente. C’è però un ostacolo anche a questa soluzione: gli eletti, all’80%, non sono disponibili a lasciare il Parlamento per affrontare una nuova campagna elettorale con il Rosatellum: nessuno avrebbe la maggioranza assoluta. Un bel problema per il Capo dello Stato che tenterà finchè possibile di trovare una soluzione. Non andrà oltre: un governo del Presidente, con Mattarella rispettoso degli elettori e delle prerogative del Parlamento nessuno se lo può immaginare. Sbagliata la legge elettorale, sbagliate le discriminazioni, sbagliato il modo di proporre soluzioni che non sono nel lessico di uno Stato democratico. Insomma o si cambierà l’attuale impostazione oppure il contratto, proposto da Di Maio, non sarà firmato da nessuno. La palla sarà data al centrodestra? Il discorso non potrà cambia re. La storia ci insegna che in politica è meglio non dire “mai”. L’Italia ha necessità di un governo che non può essere un’ammucchiata che non sarebbe capita da nessuno.

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