Roma – Di Maio all’angolo. Il centrodestra unito andrà al Quirinale. Pd:” opposizione”

Il M5S e il suo capo politico sono all’angolo. Lega, Forza Italia e FdI, la prossima settimana, saliranno al Quirinale tutti insieme. L’iniziativa di Salvini, ampiamente prevista, è stata accolta con favo re sia da Berlusconi e sia dalle Meloni. Questa decisione, ha fatto scattare l’allarme in casa del M5S, e lo stesso Di Maio ha dichiarato:” Salvini chiarisca se punta a innovare l’Italia o farla tornare in dietro con Berlusconi”. Il leader della Lega andrà dal Presidente per confermare che la coalizione di Cd è al 37% e che l’incarico, di formare un governo, non può prescindere da questo risultato. Di Maio è stato colto alla sprovvista e aveva lanciato un appello per formare un governo M5S – Lega o M5S – Pd o parte del Pd. Ora che la Lega ha deciso, molto probabilmente anche per i prossimi ap puntamenti elettorali, il capo politico del Movimento, si trova con un Pd che ha scelto un’opposizione costruttiva in quanto ” Dopo i risultati elettorali non è più forza di governo”. Ma Di Maio di er rori ne ha inanellati molti nel tentativo di dividere sia il centrodestra, elidendo da quel contesto Berlusconi, presidente e fondatore di FI, e Matteo Renzi chiamando il Pd a trattare ma senza l’ex se gretario. Si tratta di vera e propria ingenuità. Salvini ha un presente ed un futuro solo nel centrodestra, con il quale amministra Regioni e Comuni grandi e piccoli. Se avesse scelto la rottura sareb be diventata, forza politica subalterna al Movimento: 32% contro 17%. Il Presidente valuterà non solo il 37% che vanta il Cd ma anche i parlamentari, una sessantina, che mancano per garantire un governo al Paese. Così come valuterà, anche il M5S, che si presenterà come la forza politica che da sola ha ottenuto il 32% ma deve dimostrare di avere anche, i circa 100 parlamentari, necessari per sostenere un governo. Il Pd non ha intenzioni di muoversi dalla sua posizione ma, non possiamo immaginare le decisioni che potrebbero giungere, da una pressione del Presidente lanciato a dare un governo al Paese. Non si può sottacere che Salvini, nel riunire tutto il centrodestra, ha lanciato un appello a pentastellati perchè siano in una grande maggioranza. Ed infine, l’unico fino ad oggi, che dichiara:” Se non ci sarà la possibilità di un governo solido e capace di affrontare i nodi che vanno scolti, si torni alle urne il più presto possibile”. Con la stessa legge elettorale? Non dareb bero nessun vincitore. Questo è il momento in cui si deve tacere molto e lavorare tanto: il Paese viene prima degli interessi di parte. Gli eletti lo rammentino sempre.

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