Di Maio e Berlusconi ai ferri corti. Il capo politico del M5S ha accusato le Tv Mediaset di minacciare, sia pure velatamente, la Lega e Salvini. Immediata la risposta del presidente di FI che addita una scorrettezza di Di Maio che vuole colpire, un avversario politico, con un “esproprio proletario tipo anni ’70”. Inoltre Berlusconi sostiene che le Tv danno molto di più, ad altre forze politiche, che al centrodestra per motivi commerciali. ” Se fossero TV partigiane – viene spigato – la pubblicità fuggirebbe verso altri lidi”. Infine, il fondatore di FI non ha mancato di accusare, un Di Maio ” incapace di prendersi una laurea, di non aver mai lavorato e di non essere in grado, di rimodellare l’Italia, per riorganizzare tutto ciò che è pubblico: un lavoro che non può essere affidato ad un ragazzino poco più che trentenne”. A parte ogni altra considerazione della nuova contesa, tra Di Maio e Berlusconi, è indigesto il fatto che le TV di Mediaset lavorino per il cavaliere. Il capo politico del M5S tutto può dire, in piena libertà, meno quello di volere annullare o eliminare, una stampa che non è amica del Movimento. Con questo non si vuole assolvere Mediaset da trasmissioni che non sono state favorevoli ai 5S ma attenzione, negli Stati Uniti Trump ha imboccato la stessa strada, cacciando dalla Casa Bianca, testate non favorevoli. Oggi sono proprio quelle testate, messe al la porta, che conducono una campagna conto un Presidente, illiberale e pericoloso, con un’inchiesta che sta imboccando una strada sfavorevole all’inquilino della Casa Bianca.