Notte violenta a Milano e nell’hinterland che ha impegnato, le forze dell’ordine, per raggiungere e fermare due nordafricani, ritenuti autori di un omicidio e ferimenti a scopo di rapina. Gli episodi sono quattro: un giovane di 22 anni del Bangladesh è stato ucciso. Poi è stata la volta, zona stazione centrale, di una studentessa inglese di 21 anni, ferita all’addome. Gli aggressori sono riusciti so lo a portare via un cellulare, attualmente la ragazza è fuori pericolo. Accoltellato anche un italiano di 31 anni, con due fendenti uno all’addome e l’altro al torace, al quale è stato portato via il porta foglio ed infine, a Cinisiello,un peruviano di 36 anni, è stato aggredito per portargli via due cellulari. Ecco come la presenza di immigrati nordafricani diventa difficilmente difendibile. I milanesi, ma non solo loro, temono per la loro sicurezza ed è diffusa, in ogni ambiente della capitale lombarda, l’esigenza di una cernita immediata degli immigrati che, dalle città e paesi dell’hinterland, si spostano nel centro di Milano per rapine a colpi di coltello. Le forze dell’ordine, in un territorio vastissimo fanno quello che possono, ma i milanesi chiedono a gran voce, al sindaco della città, di alzare la voce e di iniziare, quei rimpatri di chi è in Italia senza alcun diritto, minando la pacifica convivenza. Una richiesta giusta ma sono i rimpatri molto difficili se non c’è un trattato con i Paesi di provenienza.