Di Maio, capo politico del M5S non è uno studente fuori corso ma uno sprovveduto, politicamente parlando, o peggio teleguidato male da chi gli suggerisce le mosse sulla scacchiera politica. Il Mo vimento, fondato da Beppe Grillo, aveva un compito preciso: cambiare il modo di fare politica in una Nazione che spesso va in ” tilt”. Per raggiungere questo scopo Grillo aveva studiato una strate gia: nessun accordo con i partiti della prima e seconda Repubblica, blocco totale con i media e candidati inappuntabili e fedeli. Questo era il Movimento di Beppe Grillo per una maggioranza capa ce di attuare riforme epocali, discutibili da un punto di vista economico, ma comunque epocali. Dei 5 Stelle di Grillo non è rimasto nulla se non macerie. Non sappiamo se la scelta di Di Maio sia stata fatta da Grillo o Casaleggio o da tutti e due, ma il giovane campano costantemente sorridente, non è stato all’altezza della situazione da affrontare o non è stato guidato bene. Fatto sta che non ha capito, sin dai risultati più che lusinghieri, in un sistema proporzionale non aveva vinto nulla ma ottenuto un risultato importante ma nulla di più. Il capo politico del Movimento apre due for ni uno per la Lega e l’altro per il Pd e non capisce, anche se era tutto chiarissimo, che Salvini è l’erede universale politicamente di Berlusconi e quindi non può perdere un patrimonio, quasi maggio ranza nel Paese, per un accordo con i 5S. Ed infatti, Salvini, si muove molto bene: ottiene dal fondatore di FI l’investitura ufficiale, di ” vertice” del Cd e, stando ai si dice, anche risorse economiche, per le regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia, sfide elettorali vinte. Inoltre Salvini, non ha mai parlato solo della Lega ma della coalizione al 37%, offrendo a Di Maio un potenziale accordo per un governo dove dovevano esserci ministri, non dichiaratamente di FI o dei FdI ma di fiducia dei due partiti. Poi, il capo politico del M5S, commette un altro grave errore quando si dichiara dispo sto a trattare con un Pd ” derenzizziato” pur non potendo ignorare che, l’ex premier, è ancora fortissimo nel suo partito. In conclusione si deve sottolineare che il progetto di “Beppe” di rivoluziona re l’Italia dov’è? Sin dal momento che il Movimento tratta, sia con il Cd e sia con Il Cs, per andare al potere è come un altro partito, della prima e seconda Repubblica. Non ha più alcuna spinta pro pulsiva per votare i 5S, per tentare di uscire dal binomio ( discutibile) centrodestra o centrosinistra. Chi ha creduto nel disegno di Grillo è deluso ed ora il, politico – comico, sta tentando di salvare Di Maio, che ” cotto” com’è non può avere più nè presente e nè futuro.