Roma – Il Presidente, dopo il monito ai partiti, appare molto deciso

Il Presidente della Repubblica, ha conclusione di una cerimonia tenutasi al Quirinale per la consegna di onorificenze, ha detto rivolto ai politici dei vari partiti:” Non mancano difficoltà nel nostro cammino tuttavia, dove c’è il senso del destino da condividere, dove si riesce  ancora a distinguere il bene comune dai molteplici interessi di parte, il Paese può andare incontro, con fiducia, al pro prio domani”. Un monito severo per significare che quanto sta accedendo, per trovare una maggioranza di governo, è lontano mille miglia dall’interesse e dal bene dell’Italia. Un monito al quale non si può rispondere chiedendo di andare a votare a giugno o settembre o tra un anno. Sarebbe troppo pericoloso ritrovarsi in uno ” stallo” identico dopo, una nuova chiamata alle urne, degli ita liani. E’ molto possibile che il Capo dello Stato, davanti a veti incrociati, dichiarazioni che minano qualsiasi possibile maggioranza decida di proporre, un premier terzo, che chiami nel governo i rappresentanti di tutte le forze politiche con due soli  compiti: far approvare il Def ed evitare l’esercizio provvisorio, cioè una vera jattura e una nuova legge elettorale, semmai la stessa, ma con un premio di maggioranza, tanto che si sappia, il giorno dopo le elezioni, chi governerà e chi andrà all’opposizione. Non sembra ci sia altra strada percorribile. Di Maio si è preclusa la strada di un cam mino insieme al Pd,con la richiesta di cancellare Renzi dalla storia del partito e, possiamo già immaginare come andrà a finire. Ha tentato una maggioranza solo con la lega, ma la risposta è stata quella che sappiamo. Salvini erede della coalizione di Cd, quasi maggioranza nel Paese, non ha alcuna intenzione di perdere una simile opportunità, per seguire il M5S, come ruota di scorta, in un esecutivo pentastellato. I responsabili dei partiti ci pensino bene, il Capo dello Stato non ricattabile e Mattarella ha, un senso dello Stato e del bene della Nazione, che è estraneo a quanti, non stati sti, guidano i loro gruppi parlamentari. Tutto il resto sono chiacchiere da cantina che non meritano alcun commento. Le novità vere sono all’orizzonte.

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