Rischio non solo per un governo politico ma anche per un esecutivo di ” tregua” o del ” Presidente”. In questa guerra, scatenata dal M5S, è stata inclusa, anche una soluzione tecnica studiata dal Quirinale. Il capo politico del Movimento, dalla trasmissione di Annunziata, è stato chiarissimo. Va bene un premier terzo ma anche via libera al reddito di cittadinanza e all’abolizione della Forne ro. L’alleato, per varare il governo, la Lega di Salvini, gettando alle ortiche Berlusconi mentre, la Meloni, non è stata nemmeno citata. Se la Lega, dopo la riunione notturna in via del Plebiscito, in casa Berlusconi, dirà di no, per il leader del Movimento, non c’è che una strada elezioni subito con il ” Rosatellum”. Di Maio, o chi per lui, ha pensato anche come evitare l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’Iva. Bastano – ha dichiarato – una leggina e una manovrina per sistemare queste ” cosucce”. Il capo de 5S non solo ha messo spalle al muro Salvini ma lo stesso Capo dello Stato con due mosse: se nasce un governo senza il M5S, viene messa a rischio la democrazia rappresentativa e il Movimento, darebbe il via libera, al referendum di Grillo per uscire dall’euro. E’ inutile chiari re che Di Maio ha annunciato, manifestazioni in piazza e il voto contrario, al governo del Presidente. Un diktat vero e proprio! Salvini, se esce dalla coalizione e fa saltare la coalizione, rinuncia ad una eredità del 37% alle ultime politiche, per formare un governo con un Movimento che, ha cambiato strategia in continuazione e proseguirà, non c’è bisogno di molta immaginazione per capire le ragioni. Il M5S viene fondato da Beppe Grillo per distruggere la democrazia, ritenuta superata ed imbelle, per i risultati ottenuti. Di Maio ha tentato di dividere il Pd e non è riuscito nel suo inten to, almeno per il momento, Emiliano si taccia. Ora vuole ottenere di distruggere la coalizione di Cd perchè, in nuove elezioni con la stessa legge, potrebbe vincere. Mattarella domani si troverà da vanti una situazione tragica per il Paese. Almeno che questa notte Salvini, spaventato da un governo tecnico, non decida di buttare alle ortiche, non solo FI e FdI ma anche Regioni e Comuni non chè le amministrative in 12 capoluoghi di provincia. Domani sapremo di più ma chi sarà il più inquieto è il Capo dello Stato che, in caso sia necessario, parlerà agli italiani. Solo il Parlamento po trebbe risolvere questa intricata storia creata da regolari votazioni. Qualora Salvini rimarrà nel Cd gli eletti, si mettano la mano sulla coscienza, e votino per un governo del Presidente che che ne dica Di Maio e dimostrino di essere liberi di difendere le istituzioni. Se il M5S vuole rivoluzionare l’Italia lo possono fare in due modi: o conquistando la maggioranza assoluta o con una rivoluzio ne vera e propria ma devono trovare il condottiero. Ultimissima: Salvini a Berlusconi no a governo del Presidente elezioni subito. Un governo tecnico non aiuterebbe nè il centrodestra nè l’Italia. Il cavaliere non è affatto dello stesso parere ed ha escluso elezioni a giugno FI è del parere che le elezioni tra un mese favorirebbero i 5S. Rottura nella coalizione di Cd? Allo stato è possibile anche se gli sherpa lavorano per evitarla.