Il Presidente della Repubblica spiazzato dal no ad un governo tecnico, espresso durante le consultazioni lampo di oggi, dalle delegazioni del M5S e Lega – Cd. Mattarella è giustamente preoccupato per i tempi, non sufficienti, per approvare il Bilancio dello Stato ed evitare l’aumento dell’Iva che avrebbe effetti negativi sull’economia del Paese. Ma, dall’alto del suo incarico, il Capo dello Stato ha preso atto della situazione, si è rammaricato che le forze politiche non siano riuscite a raggiungere un’intesa, per evitare lo scioglimento del Parlamento, mai entrato in funzione, cosa storica mente inesistente nella storia italiana e nel periodo repubblicano. Mattarella aveva proposto un governo tecnico, che si sarebbe subito dimesso, in caso di accordi politici raggiunti, anche dopo l’entrata in funzione di quello tecnkico. Una soluzione, proposta dal Quirinale, per mettere al sicuro gli interessi del Paese e garantire di far fronte agli impegni immediati. Il suo appello non è stato accolto e il Presidente ha significato due date per la consultazione elettorale: prima o seconda domenica di luglio o in autunno. Le elezioni non sono mai avvenute in piena estate, periodo destinato dagli italiani, per andare in ferie. Ma gli adempimenti necessari per le elezioni non consentono giugno, ormai più che prossimo ma l’8 luglio, data sostenuta anche da Di Maio e Salvini, per cercare di guadagnare tempo ad un governo politico sugli impegni non rinviabili. Il Presidente, non ha mancato di esprimere il suo dubbio, pur non potendo indicare altre soluzioni, che con questa legge elettorale ci sarà chi conquisterà la maggioranza assoluta. Spiazzati anche tutti gli altri partiti che hanno, scarse possibilità di mobilitarsi in un periodo in cui è difficile parlare di politica, di rifor me, di impegni con l’Unione europea se, il corpo elettorale, pensa alle ferie e ad una inevitabile caduta della fiducia nelle forze politiche. Una condizione al limite del credibile se si considera che potrebbe ripetersi lo stallo attuale, peraltro, più che possibile.