E’ stato un azzardo quello dire no al Quirinale. Il Presidente è stato chiaro dopo le consultazioni varare un “governo elettorale” visto che nessuna forza politica ha la maggioranza e nessuna forza politica è riuscita a portare, alla sua attenzione, una coalizione. Mattarella, ha ringraziato Gentiloni per il suo lavoro, ma non può più restare visto che, la maggioranza che l’ha eletto, non c’è più. Per il Capo dello Stato è un obbligo un governo che salvaguardi gli interessi degli italiani. Ma la sua ansia di colmare, il vuoto dell’esecutivo, ha ricevuto risposte, in buona parte inadeguate, da par te dei partiti più forti: Salvini” L’incarico e tento di trovare la maggioranza in Parlamento. O incarico al Cd o voto”. Berlusconi:” Tocca a Noi”. Martina:” Siamo con il Presidente”. Di Maio:” No a go verno tecnico. Subito ad elezioni”. Dopo il Quirinale incontro, Salvini – Di Maio, con relativa fumata nera. Il leader della Lega ha ripetuto:” Non lascio Berlusconi e la coalizione”. I motivi sono nei fatti: 37% de voti il 4 marzo, Regioni e Comuni amministrativi insieme e alleati per le prossime amministrative. Salvini non può rompere con FI e FdI. Come capo riconosciuto del Cd e se lo facesse sarebbe un folle. Di Maio ha accusato, il leader della Lega, di non avere il coraggio di lasciare Berlusconi per un governo di legislatura con il suo Movimento, ma non ha ottenuto niente, così come accaduto in precedenza. Voto subito, per M5S e Lega, ma non è possibile prima di luglio o settembre. I due leader hanno indicato l’8 luglio, cioè in piena estate, come non è mai accaduto. Si può prevedere una astensione molto alta, sia per il periodo dedicato alle vacanze e sia per l’aumentata sfiducia degli italiani nei politici. E poi, con la stessa legge elettorale il risultato, stando ai sondag gisti, cambierebbe di poco ed è elevato il rischio di trovarsi, in un nuovo stallo, peggiore di quello attuale. Tra gli eletti serpeggia il malcontento perchè costretti a dimettersi dopo che sono appena arrivati a Camera e Senato. Molti sono entrati, per il rotto della cuffia, e per loro tornare sarebbe impossibile. Poi ci sono le spese affrontate: insomma non sono pochi gli indisponibili a tornare a casa e non sarà facile convincerli, a partire dai grillini che, con il 32%, hanno eletto ben 338 parlamentari di cui, 331 “effettivi”. Quanti di loro torneranno a Roma? Stesso discorso tra gli eletti con il centrodestra che vorrebbero, una soluzione meno traumatica, di una legislatura finita prima di iniziare. Per non parlare del clima nei “partiti” già piccoli che potrebbero dimagrire ancora o peg gio sparire completamente. Il Capo dello Stato, con tono severo, ha elencato tutte queste anomalie, anche se il M5S cercava questa situazione per dimostrare che, la democrazia rappresentativa era finita e si doveva imboccare quella “popolare”. Il governo consulta continuamente, con referendum il popolo, e poi decide in sintonia. Per dirla in breve, una terza Repubblica, con metodi e regole diverse. Il dado è tratto se non ci saranno miracoli. Mattarella ha rispettato alla lettera la Costituzione, partiti e coalizione sono contro un governo tecnico e gli italiani friggono in padella. Questa sera, nei ristoranti e caffè, era portato alle stelle il Capo dello Stato: sul suo comportamento tutti d’accordo. Di Maio, avrebbe messo a repentaglio la sua leadership: il pericolo verrebbe dall’inter no del Movimento e su Salvini fulmini e saette. Tutti veggenti e allenatori, come accade se gioca la Nazionale:” Altri milioni buttati! Nessuno vincerà e M5S e Cd saranno condannati a governare insieme”. Chissà come andrà a finire, gli sherpa non hanno smesso di lavorare, per un accordo in estremis alla ricerca di un governo politico.