Taranto – L’Ilva dopo la rottura sindacati – governo rischia

L’Ilva di Taranto al centro, di uno scontro politico, più che sindacale. Il ministro per lo Sviluppo Calenda, in uno dei suoi twitter, ha affermato:” C’è solo il no a tutto e tutti”. Poi ha aggiunto:” Ieri si sono tutti allineati all’Usb, Uil e Fiom dunque la proposta non c’è”. Se poi – ha detto ancora Calenda – si aggiunge Emiliano che un giorno vuole chiudere lo stabilimento e, un altro giorno lo vuole salvare, la frittata è fatta. Ma la colpa non è di Emiliano ma del Pd che lo tollera ancora nel partito”. La segretaria della Cisl, Furlan, ha invitato, il ministro a riaprire la trattativa convinta che una soluzione va trovata e che l’Ilva va salvata. La risposta di Calenda è stata immediata:” La porta del ministero è sempre aperta ma occorre che ci si sieda  per discutere sul serio e trovare la soluzio ne. La proposta c’è ed il tempo che ci rimane è davvero poco”. La segretaria della Cgil ha presa male la posizione d el ministro, ed ha dichiarato:” Calenda, per quello che ha detto, non merita rispo sta”. Si è mosso il Movimento di Grillo che ha messo subito al lavoro, Lorenzo Fioramonti, già indicato, anche se le trattative, M5S – Lega, sono ancora in corso, come ministro per l’Economia. Ap pare evidente che i sindacai non vogliono che a chiudere, una così importante vertenza, sia un ministro del governo perdente. cioè un uomo del Pd, ormai fuori dai giochi di palazzo. Ma il proble ma c’è: se i sindacati contrari all’accordo rimangono sul “no” senza voler trattare l’Ilva rischia davvero di saltare. Non è un caso che, il M5S si stia muovendo a livello regionale e nazionale per evita re una simile jattura specialmente, se come appare evidente, il governo politico nascerà.

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