Roma – Insediato il governo del “cambiamento” lo dimostrino subito

Il governo Conte si è insediato, dopo il giuramento al Quirinale. Il cambio della campanella, tra Gentiloni e Conte, è avvenuto con vigorose strette di mano. L’esecutivo, ” del cambiamento” forte di 18 ministri può lavorare. Sono giunti gli auguri di Putin, degli Usa, Ue e tanti altri Paesi – continente ma non basta. il nuovo premier, deve pretendere le scuse, del presidente della Commissione Ue come dei commissari che hanno trattato gli italiani come era impensabile. Deve chiedere ed ottenere le dimissioni, dei Commissario Ue tedesco e di quanti si sono dilettati nel trattarci, come fannulloni e corrotti. Gli impegni di questo governo, per ragioni di dignità, devono cominciare non già dal trattare le riforme dell’Ue e la disponibilità, per aperture economiche, indispensabili per affrontare la povertà di 5 milioni di italiani e il necessario sviluppo per l’oc cupazione e abbattimento del debito. I nuovi governanti, tanto temuti a Bruxelles perchè ” populisti”, mostrino i denti subito. Gli impegni che sono alle porte, per il premier Conte e i ministri agli Esteri ed Econo mia hanno una priorità di dimostrare il” cambiamento” . Occorre attaccare, chi si erge a giudice del nostro Paese, i cui problemi ci sono, ma vanno risolti dagli italiani. La rivoluzione della scheda, che ha mandato al governo, M5S e Lega, con un’astensione dei Fratelli d’Italia ne è la più chiara dimostrazione. Inoltre, il governo appena insediato, non può mancare di affrontare subito: migranti, poveri totali e pensioni sociali. Si tratta di temi che sono stati al centro, della campagna elettorale e che hanno determinato la sconfitta dei partiti dell’ex maggioranza, e premiato M5S e Lega impegnati, in caso di vittoria, a cambiamenti radicali. Non sappiamo come, il governo Conte, troverà le risorse necessarie se è vero, e non c’è ragione d non credere all’ex ministro dell’Economia Padoan che ha, più volte rimarcato che, con il bilancio dello Stato asfittico e un Pil intorno all’1,5% non si va da nessuna parte. I partiti che hanno perso, FI e Pd, facciano un’opposizione seria e responsabile: non è questo il momento di dire no a tutto: punto a basta. Per uscire dall’attuale situazione, per molti versi drammatica, appare necessario che tutte le forze politiche e sindacali aiutino a conseguire risultati utili per tutti e il capitale comprenda che, il nostro Paese ha grandi potenzialità da sfrut tare nel modo migliore e che investire conviene.

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