Roma – Conte alle Camere per la fiducia sul ” contratto” M5S – Lega

il premier, Giuseppe Conte, sarà al Senato alle 12 e alla Camera alle 13, per la fiducia prevista per le 20 della stessa giornata. Discorso asciutto ma concreto che poggia su reddito e pensione di cittadinanza e maggiore sicurezza. Conte ha lavorato tutta la giornata, chiuso nel suo ufficio, per preparare la sintesi del “contratto” stipulato tra M5S e Lega di cui lui deve essere fedele interprete. Le due forze al go verno sono alternative, tanto che si presenteranno, alle regionali e comunali, l’una contro l’altra. Per questa ragione diventa importante la funzione del premier che dovrà evitare che ci siano scontri, per di versi obiettivi da conseguire. Non è affatto un caso che, Di Maio e Salvini, continuino a ripetere che va attuato il ” contratto” punto e basta senza consentirsi di uscire dai confini decisi. Si è stabilito un modo nuovo di fare politica mai sperimentato prima. Inoltre non è un mistero che c’è una volontà comune, in questo governo, di riconoscere alle regioni che ne hanno fatto richiesta, di applicare la Costituzione che prevede maggiore capacità di spesa, versando di conseguenza meno tasse, allo Stato centrale. Così come, il premier spiegherà certamente, cosa vuole ottenere questo governo con l’approvazione dell’abolizio ne del quorum, perchè siano validi comunque i referendum. Appare evidente che c’è la volontà di chiamare gli italiani ad esprimersi, sui problemi più importanti, da discutere in Parlamento. Cambiamenti epocali più volte richiamati, dal capo politico del M5S, che ha ripetuto:” E’ l’inizio della terza Repubblica”. Per fare riforme di questa importanza non sono sufficienti i voti del M5S e Lega, e dovranno chiedere ad altre forze di aderire al loro disegno. Così come, nel leggere il ” contratto”, è stato facile rilevare come la politica estera sia un argomento schermato mentre c’è una visione diversa sul ruolo delle Forze Armate inviate, in Paesi molto lontani, dagli interessi dell’Italia. E’facile prevedere che, i nostri militari, verranno concentrati nel Mediterraneo, cioè nel Mare Nostrum. Il premier Conte dovrà convincere, su questo rilevante argomento, gli alleati della Nato e l’Unione europea, sul nuovo ruolo che l’Italia vuole ritagliarsi. Manco a dirlo questa nuova “visione” avviene proprio nel tempo in cui, il Presidente Trump, chiede maggiore impegno in Iraq e Afganistan. La carne da cuocere è tantissima e non si possono escludere, da questo ” contratto” i nuovi rapporti tra l’Unione europea e l’Italia con un governo poco pro penso a non ottenere, riforme sostanziali dell’Ue, più equità e flessibilità. Salvini continua a ripetere, come lo afferma anche Di Maio, ” Il popolo soffre e va aiutato con riforme ma anche con aiuti economi ci. Vanno cancellate le ferite provocate dall’austerità”. Al premier Conte il compito più difficile: tenere le briglie strette, a chi ora non è più il capo di un partito, ma è ministro della Repubblica.

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