Lussemburgo – No al Consiglio dei ministri Interni Ue alla ” riforma Dublino” Ora…?

Salta la riforma al trattato di Dublino.  L’asse tra Italia e Spagna trova alleati preziosi in Europa. Hanno detto no, con i due Paesi mediterranei, anche Austria, Romania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia. Ma c’è di più il Segretario di Stato belga, Theo Francken, al termine dalla prima parte dei lavori del Consiglio Affari Interni ha dichiarato:” Ci sono resistenze importanti ed è inutile andare avanti. Bisogna arrivare allo stop  completo alle immigrazioni illegali”. Il ministro dell’Interno austriaco, Herbert Kickl, ha detto:” A Roma ora c’è un alleato forte. Oggi chiamerò Salvini”. Germania e Francia hanno assistito alla spaccatura del fron te che passa in tutta l’Ue, dal Mediterraneo fino ai Paesi dell’Est europeo, defilandosi. Salvini, non ha perso tempo ed ha gridato alla vittoria visto che la “riforma Dublino”, prevedeva che chi sbarcava e chiedeva asi lo in uno dei Paesi dell’Ue, non poteva essere rimpatriato, per almeno sei anni. Il Presidente Tajani ha suggerito al Consiglio dei ministri dell’Interno Ue, di adottare “la formula proposta dal Parlamento europeo che mette insieme fermezza e solidarietà”. Ma appare molto giusto quanto affermato dai più saggi:” per fermare l’immigrazione occorre un piano Marshall per l’Africa ed accordi con Libia a Turchia”. Il problema non è risolto ma è stato messo a fuoco che i Paesi bagnati dal Mare Nostrum, non possono far fronte ad una, immigrazione biblica, incontrollabile. Strana la posizione di Grecia, Cipro e Malta che non hanno rotto il fronte del Mediterraneo. Mossi da posizioni politiche? Forse sì.

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