Il Presidente della Camera, Roberto fico, ha incardinato il ricalcolo del vitalizio di 1.338 ex parlamentari: la loro ” pensione”, a partire dal primo novembre prossimo, sarà calcolata con il metodo contributivo e la riduzione andrà, a seconda dei versamenti effettivi, da un meno 40 ad un massimo del 60% di quanto riscosso oggi. Il risparmio sarà di 40 milioni l’anno ma, per la legislatura appena iniziata, raggiunge i 200 mi lioni. L’Ufficio di Presidenza si è avvalso della collaborazione, per un calcolo più che preciso, sia dell’Inps e sia dell’Istat. E’ stato fissato anche un tetto minimo netto pari a 980 euro mese da riscuotere al compimen to del 65 esimo anno di età. Immediata la reazione degli ex parlamentari che non ci stanno a questi tagli che riguardano, sia i vitalizi diretti e sia quelli di reversibilità. La minaccia esternata in conferenza stampa dal presidente degli ex , Antonello Falomi. è quella di far notificare una diffida stragiudiziale, ad ogni membro dell’Ufficio di Presidenza, qualora il provvedimento sarà approvato, di modo che saranno chiamati a rispondere di persona per l’arbitrio commesso anche con i loro patrimoni. Il Presidente Roberto Fico ha già fissato la data della discussione in Aula: il 5 luglio, e non ha voluto aspettare le decisioni del Senato. Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dal M5S e più volte richiamato dal capo politico del Movimento Di Maio e dal parlamentare Fraccaro una dimostrazione, vine affermato dallo stesso Fico che ” L’Era dei privilegi è finita per sempre”. Si può affermare che non sono stati lungimiranti, i parlamentari della legislatura precedente, visto che questo taglio era il cavallo di battaglia del M5S. Per disinnescare una vittoria del M5S, fortemente voluto dagli italiai, potevano approvarlo quando l’attuale opposizione era maggioranza.