Roma – Grillo propone i “classici” per salvare la democrazia

Beppe Grillo, così come comprese nel 2004 che l’idea partito aveva perso quota, nel consenso popolare, oggi propone un’idea che potrebbe essere considerata folle ma che, in effetti, non lo è se la si esamina senza preconcetti. Grillo cerca il modo di salvare la democrazia, quando non è più tale, in mano a politici di carriera, tecnocrati e partiti che continuano a dimostrare, limiti paurosi, nel decidere il presente e progettare il futuro, almeno prossimo, di una nazione. Il metodo che ha scavato nella storia antica è ” sortition” cioè ” selezione naturale”. Selezione naturale delle persone, equa e rappresentativa, di tutte le categorie del Paese da tirare a sorte per costituire il ” Senato dei cittadini”. Una selezione casuale chiave di come  si è svolta la ” demarchia” concetto fondante della civiltà classica. Anche Aristotele – precisa Grillo – nella Retorica, defi nisce, la democrazia stessa, come forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti che amministreranno la cosa pubblica. Gli antichi ateniesi, selezionavano a caso i cittadini, che andavano ad occupare la maggior parte dei posti pubblici e quindi politici. Beppe Grillo, richiama l’attenzione della democrazia classica quando i filosofici, avevano compreso che le elezioni, erano dispositivi a disposizione solo degli aristocratici. La conclusione del fondatore del M5S precisa il suo pensiero con una mesta notazione: ” Loro sapevano… che i politici di carriera  erano da evitare e penso che ora… lo sappiamo anche noi”. Non c’è nulla da aggiunge re Beppe Grillo, nella sua esternazione, si ha l’impressione, che vorrebbe evitare il ciclo previsto da, Giambattista Vico, si rièeta ancora una volta e affonda, la sua idea, rispolverando i classici. Il problema è che il modello era relativo ad un popolo poco numeroso, l’adattamento ad una nazione di 65 milioni di cittadini, lascia perplessi. Resta però ferma l’opinione che, i partiti o movimenti attuali, non hanno nè la forza e nè la capacità di operare nell’interesse dell’intera collettività per il loro condizionamento alla politica. Gli elementi di valutazione a nostra disposizione sono, talmente evidenti, da dover valutare nuove aperture per mo delli in grado di garantire libertà e sviluppo.

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