Roma – Governo – Autostrade: accordo difficile l’Italia piange 43 morti

Prosegue il braccio di ferro tra Governo e Autostrade Per l’Italia Spa. Bloomberg riferisce di aver appreso, da fonti governative, che è in corso di approfondimento l’ipotesi di far entrare in campo, la Cassa Depositi e Prestiti, per rilevare la maggioranza del capitale della Società e viene precisato che, non si è saputo, se Benetton sia favorevole a questa soluzioni oppure no. Sul crollo del ponte ” Morandi” pesano terribilmente 43 morti, 16 feriti e 500 sfollati che vanno sistemati, in abitazioni, il più presto possibile.  Governatore e sindaco stanno facendo il possibile e, secondo le loro dichiarazioni, tra settembre ed ottobre, le famiglie fatte sfollare avrebbero un’abitazione. Intanto il board di Autostrade, dopo 4 ore di lavoro, ha inviato l’offerta al governo: 500 milioni e la ricostruzione del ponte, utilizzando l’acciaio, opera che sarebbe pronta per l’uti lizzo in 8 mesi. Il Premier Conte si è affrettato a dichiarare che, la somma messa a disposizione, potrebbe anche essere quadruplicata ma non fermerebbe l’intendimento del governo per la revoca della concessione sulle autostrade italiane. Di rimando la Spa ha reso noto al governo, che i loro ingegneri sono già al lavoro, per la progettazione del nuovo ponte, e che la stessa società, ha già liberalizzato alcune tratte autostradali dove non si paga più il pedaggio. Sicuramente il braccio di ferro proseguirà, fino al raggiungimento di una decisione, che spetta al governo. Sulla nazionalizzazione delle autostrade alcuni ministri sono contrari ed altri sono  favorevli. L’esecutivo è spaccato e non è un caso che, il Premier Conte non si è schierato nettamente, in quanto deve ricucire il suo governo che, comunque, non appare in eccessiva difficoltà. Pareri diver si su un problema, molto importante, come la sicurezza delle strade e trasporti ma se c’è uno Stato che controlla veramente, con convenzioni chiare e non secretate, e con personale altamente preparato, il privato non può mancare ai suoi obblighi. Certo quello che è accaduto a Genova è drammaticamente contro, ogni soluzione di concessioni a privati, visto l’uso che ne fanno, per gonfiare i loro profitti. Ma una saggia politi ca non può riguardare soltanto strade e trasporti ma anche sanità, sempre più alla deriva con liste d’attesa chilometriche, e tantissime altre concessioni, date a privati che ricavano grossi profitti, per corrispondere allo Stato spiccioli.

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