Pechino – Tria in Cina per affari di Stato. Iniziativa ok

L’ex Celeste Impero è il primo obiettivo dell’Italia del terzo millennio. Alla base  di una comunione di affari, le più antiche civiltà del mondo: quella cinese e quella romana. La missione del ministro al Tesoro Tria sbarcata a Pechino punta a saldare gli interessi cinesi nel nostro Paese, con quelli cinesi disposti a possenti investimenti, sulla nuova Via della Seta per raggiungere, più facilmente, il Vecchio Continente. Il gigante sco progetto non può ignorare l’Italia sia per realtà geografica e sia per storia comune.  Sarà apprezzata apprezzata una comune politica commerciale come lo fu ai tempi di Marco Polo, messaggero di pace e affari dell’Occidente verso l’Oriente. Insieme al ministro Tria sbarcherà in Cina, non a caso, anche il potente amministratore delegato, della Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Inoltre, il ministro, avrà il compito, anche se non c’è in agenda, aprire un discorso sull’acquisto di Btp italiani. Ovviamente, nei rapporti economici, niente si fa per niente si dovrà verificare cosa può interessare, al governo cinese per effettuare un acquisto di Btp. Una missione che giunge nel momento giusto visto che, Cina e Italia, puntano a stabilizzare i mercati nell’interesse comune, dopo le iniziative isolazioniste di Trump. Il titolare del Tesoro avrà  in contri molto importanti, per dare corpo ad iniziative economiche, molto interessanti per i due Paesi. A Pechino, Tria, sarà ospite del ministro delle Finanze Liu Kun e successivamente del governatore della Banca centrale Yi Gang ed infine, il ministro completerà la sua visita, con i vertici della business community, capace di muovere rilevanti investimenti. Certamente la missione del titolare del Tesoro non sarà facile da gesti re all’ombra di un’America che si muove, nell’economia, in direzione isolazionista ma, questa variabile, molto concreta può essere sfruttata positivamente dall’Italia, molto apprezzata per la sua antichissima civiltà, nel Continente cinese.

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