Italia – SOS terremoti continui. Investimenti per garantire sicurezza

Ore 15,03 , terremoto nella zona di Pesaro – Urbino che ha interessato anche l’Emilia Romagna. La sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia lo ha localizzato a 34 chilometri di profondità. Un susseguirsi di movimenti tellurici, in un pugno di giorni, che hanno interessato il Molise, con due faglie parallele in movimento contrario, una Sud – Nord e l’altra Nord – Sud. Dopo, alcuni giorni c’è stato un’altro terremoto in Abruzzo aquilano al confine con il Lazio ed oggi, l’Ingv, ha registrato quello di cui si è già scritto. Tre regioni, tra gli Appennini e l’Adriatico, interessati da movimenti sismici di magnitudo, fatta eccezio per il Molise, di scala contenuta. Gli esperti ripetono che i terremoti, sono eventi sconosciuti per dove e quando si verificheranno, ma è importante la loro storia legata ai territori interessati. Queste scosse, avvengo no in continuazione anche se non tutte percepite dall’uomo, dimostrano che tutta l’Italia è sismica con pericolosità differenti. Un pericolo che va attentamente valutato in quanto, la stragrande maggioranza delle abitazioni, non sono state costruite, con accorgimenti, tanto da renderle sicure. Inoltre, manco a dirlo, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, ogni giorno si scopre che viadotti autostradali, ponti e gallerie, in frastrutture importanti, non  sono sottoposte, all’ordinaria e straordinaria manutenzione, tanto da garantire, all’utenza, l’indispensabile sicurezza. Un problema macro che riguarda scuole, edifici della pubblica am ministrazione e perchè no anche le abitazioni. Appare in tutta evidenza che l’attenzione del governo e Parlamento, al di là della politica, affronti con spirito di collaborazione un Master Plan nazionale destinato a rendere, il patrimonio pubblico e privato, sicuro. Inseguire, come accade oggi, le tante continue emergenze significa soltanto spendere di più e male. Ci sono tutte le condizioni per una vastissima operazione di inter venti che, tra l’altro, metterebbero in moto anche, un significativo moltiplicatore economico, tale da far aumentare notevolmente il Pil e diminuire sensibilmente la disoccupazione.

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