Tripoli – L’Onu ottiene il cessate il fuoco. Ok alla strategia di Roma

L’Onu, dopo una trattativa difficile, è riuscita ad ottenere il cessate il fuoco, tra le milizie che si sono scontrate, fino alle 13 di oggi, nella capitale. Il governo di Fayez Serraj, almeno per il momento, è stato salvato. Le milizie si sono riunite ed hanno raggiunto un accordo, che tra l’altro prevede: riapertura dell’aeroporto, protezione dei civili e garanzie sulle proprietà pubbliche e private. La notizia dell’accordo, che non si capisce bene a chi ha giovato l’attacco scatenato dalla settima brigata che ha provocato: 61 morti, centinaia di feriti e  libertà per circa 400 detenuti, fedeli all’ex presidente Gheddafi, solo in parte rimessi in catene. Comun que un cessate il  fuoco c’è stato ed è notizia importante trasmessa, dal segretario generale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamè, con una serie di Tweet. Il Paese africano rimane un grosso problema per l’Italia e per l’Unione europea, ammesso e non concesso, che esista. C’è inoltre un via libera all’Italia per una convocazione, dei tanti capi libici a Roma, per tentare una firma definitiva e l’avvio di elezioni,  non nel breve pe riodo. Il ministro degli Esteri francese ha negato che, il suo Paese abbia fomentato o favorito l’azione della settima brigata, dando così una risposta indiretta al ministro del’Interno italiano Salvini, che non ha perso tempo nell’accusare la Francia di Macron. Intanto che in Libia si trattava per il cessate il fuoco a Roma si è riunito il governo. Il Premier Conte, con i vice Di Maio, Salvini e il ministro per gli Eteri Moavero hanno preso atto della decisione, dei ministri degli Esteri dei Paesi Ue, riuniti a Vienna il 31 agosto scorso, di trovare una soluzione che blocchi i flussi migratori sempre più pericolosi, per la sicurezza degli Stati Ue. Il go verno ha anche deciso di chiedere all’Ue, di mettere a disposizione maggiori fondi da utilizzare nei Paesi, da dove partono i migranti. Il Premier Conte ha mano libera, per il vertice di Capi di Stato che si riuniranno a Salisburgo, il 20 settembre prossimo. Conte dovrà operare, per ottenere investimenti per l’Africa, fermare i flussi dei migranti e porsi, come unico interlocutore dell’Unione, nel trattare il problema sia con le tribù libiche e sia con altri Paesi da dove partono i migranti schiavizzati, nei vari passaggi.

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