Trattativa ad oltranza per trovare una soluzione ed evitare, la chiusura dell’acciaieria, più importante d’Europa. Intorno a più tavoli: il vice Premier Di Maio, le OO.SS. Fim, Fiom e Uilm nonchè la società, indofran cese ArcelorMittal ed un “gruppo siderurgico” tutto italiano. E’ iniziata la notte in cui, governo e sindacati, devono salvare l’impianto che garantisce l’acciaio, di ottima qualità, non solo alle fabbriche italiane ma an che all’estero. ArcelorMittal, ha proposto 10.100 posti di lavoro, più altri 200 nel corso dell’anno e ed altri 200 nel corso nel 2021. Gli esuberi sarebbero troppi, per evitare disoccupati, anche con uscire favorite, da uno stanziamento dello Stato, annunciato dal ministro per lo Sviluppo, pari a 250 milioni. Le OO.SS. sono molto attente e chiedono, maggiori garanzie per gli assunti e per le uscite volontarie ma allo stato delle co se le di stanze tra la società indofrancese – sindacati- governo sono consistenti. L’accordo sembra lontano ma se la trattativa prosegue ad oltranza, i margini, del no e del sì, dovrebbero avvinarsi. Così come non si co nosce l’offerta occupazionale del gruppo italiano. Durante la serata c’è stata una ventata di ottimismo, non confermata ufficialmente, ma reale. E’ maturata la convinzione che l’Italia non può rinunciare all’Ilva an che a costo di un maggiore intervento, una tantum, dello Stato. Anche l’AcerlorMittal sta facendo, alcuni piccoli passi avanti, fermo restando che, molto probabilmente, il gruppo italiano attende di conoscere l’offer ta definitiva della società indofrancese, per rendere nota la loro se in grado di alzare “l’asticella”. C’è la volontà, espressa con chiarezza, che nessun lavoratore attualmente occupato, perda il posto. Oltre all’uscita in centivata c’è anche tutto l’enorme lavoro, per rendere il sito industriale interamente bonificato, passaggio necessario, salvaguardare la salute dei tarantini. E’ urgente chiudere positivamente questo rilevante proble ma nazionale, nella considerazione che, tra una manciata di giorni, come dichiarato dai commissari, in cassa non ci sarà più un euro. L’alba di domani sia propizia, per un brindisi collettivo, al posto del cappuccino e cornetto.