Roma – Di Maio:” esercizi commerciali chiusi domeniche? Sì,no,ma”

Infuria la polemica sull’annuncio di regolamentare il commercio con tutti gli esercizi commerciali chiusi. Il ministro per lo Sviluppo, Di Maio, ha dato la notizia con enfasi precisando anche che la chiusura domeni cale sarebbe giunta entro l’anno in corso. Ma successivamente, come accade spesso, chi governa si trova davanti a situazioni che non conosce a sufficienza. La risposta è giunta dai sindacati di categoria: “domenica a casa e in famiglia 40 mila posti di lavoro in meno”. A questo punto il ministro cambia per affermare:” Il 25%  degli esercizi commerciali potrà rimanere aperto a turno”. Così salta il concetto della domenica, a casa o in gita, tutta la famiglia. L’opinione pubblica è divisa: il problema sollevato, con estrema facilità, rimane tutto da decifrare. In Europa funziona così: in Austria tutto chiuso meno nelle zone a vocazione turistica; Ungheria, Svezia, Portogallo sempre aperti; Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia senza restrizioni. In Germania chiusi tutti gli esercizi meno: panettieri, fiorai, giornalai, negozi per la casa, musei. In Spagna scelgono le comunità locali, come regolamentare, la materia commercio. Forse questa è la strada giusta ma sarebbe, buona abitudine, che pri ma di sollevare un riforma di tale portata e annunciare scelte, che se fossero dietro l’angolo, sarebbe opportuno, nell’interesse generale di studiare il problema e proporlo evitando polveroni.

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