E’ bastata una frenata sul deficit, annunciata dal ministro per l’Economia Tria, per vedere scendere lo spread e borse europee in positivo, compresa Milano. Questa è la dimostrazione che nessuno vuole fare la guer ra all’Italia, dall’Unione europea ai capitali. L’Ue, fa riferimento al patto sottoscritto liberamente da tutti gli Stati membri dell’Unione. E i capitali investono, con un clic,là dove guadagnano sicuramente senza rischi. Sarebbe sufficiente che, Di Maio e Salvini, si facessero consigliare bene dai loro economisti per dare una buona piega alla Manovra perchè sia accettata dall’Ue. Deciso 2,4% solo nel 2019, 2.1% nel 2020 e 1,8% nel 2021. Un’avvicinamento ad un Def che da maggiori possibilità, al ministro dell’Economia Tria e al ministro per gli Affari europei, Savona di difendere la tesi del governo italiano, peraltro giusta: senza crescita non c’è possibilità di abbattere il debito e di rilanciare l’economia. Se poi c’è nel governo chi pensa, di seguire Savona, che vorrebbe scaricare sull’ Europa, circa il 50% del debito, per allineare l’Italia agli altri Paesi del l’eurozona che si attestano tra il 60 ed il 70% di debito, allora lo si può dire: c’è chi nel governo sogna ad occhi aperti. Invece la via, più logica e naturale, e quella suggerita dal ministro Tria: spiegare, con la forza dei numeri le riforme, compresa quella del reddito di cittadinanza, incomprensibile a Bruxelles, dove nessuno si pone il problema dei poveri o chi non trova lavoro. M5S e Lega spieghino agli italiani che le riforme, pro messe in campagna elettorale, si faranno tutte, ma che occorrerà maggior tempo in quanto il patto con l’Unione, a suo tempo sottoscritto, non consente di andare oltre un certo limite di indebitamento. Spieghino che le loro riforme sono giuste e che nessuno prima di loro, aveva pensato di dare la pagnotta, a 5 milioni di persone che non hanno nulla a mettere sotto i denti e che, comunque, questi beneficiati, devono accetta re il lavoro trovato. E che perderebbero tutto al terzo rifiuto di rendersi soggetto di reddito. Evitare il bersaglio quotidiano contro commissari Ue che, non sono colpevoli di nulla: il patto è stato sottoscritto da ita liani e non da cinesi. Ed invece di dichiarare guerra operino per ottenere comprensione, in quanto, hanno ragione: senza una politica economica espansiva l’Italia è condannata a spegnersi in una palude dalla quale non uscirà mai. Gli italiani comprenderanno che le riforme si faranno ma in più anni. Certo, ci sarà il fuoco di fila delle opposizione, che diranno:” il voto politico lo avete rubato con promesse impossibili”.ma tutto rientra nella dialettica democratica senza mettere a rischio il portafoglio di nessuno. Meglio questa soluzione che una guerra persa.