Roma – Salvini minaccia l’Ue. Tria vuole i motivi del no di Bruxelles

Il ministro Salvini prosegue la sua battaglia, contro l’Unione europea, con ironia:” Può anche mandare 12 letterine fino a Natale ma la Manovra non cambia”. Poi, come se nulla fosse, il ministro cambia tono:” Se la Manovra non passa non voteremo sì al Bilancio dell’Unione: non  consentiremo nuove tasse a nostro carico”. In precedenza sempre Salvini, scatenato, aveva fatto balenare, una decisione che risulta non presa, di non versare la quota annuale dovuta per il funzionamento dell’Ue. Prese di posizione che non hanno nulla di positivo e puntano a rendere, più difficile l’Italia nell’Ue e ottenere di poter discutere con la Commissione, un trattamento migliore. Forse il segretario della Lega vuole ottenere così, una vittoria sonante alle europee, accusando la commissione, di non colpire il governo, giallo verde, ma il popolo italiano. Diversa e più ponderata la posizione del ministro all’Economia Tria. L’esperto, che ha dato il via libera al Bilancio, chiede all’Ue di far sapere all’Italia per quale motivo ha bocciato il documento e difende, l’operato del governo cercando di far comprendere, che in questa situazione, l’Italia non può rinunciare ad una politica economica espansiva. Solo con questa Manovra, sostiene Tria, sarà possibile rilanciare l’economia ed evitare un’altra recessione. Lo stesso Tria, esperto nel settore, ammette che se lo spread, dileggiato dal Salvini e Di Maio, dovesse rimanere a quota superiore ai 130 punti si dovrà  ragionare su come, continuare a camminare con l’Unione e far scendere il tasso degli interessi, che vanno pagati ogni anno. Nel ragionamento del ministri Tria c’è molto buon senso: vuole discutere con l’Ue, rimanere dentro, e ottenere quello che serve allo Stato per poter aiutare chi vive fuori dalla società, come se fossero invisibili, visto che non hanno nulla di nulla, rilanciare l’occupazione e l’economia, e con una tassazione equa, ottenere un bilancio che consenta anche di saldare il deficit utile oggi, entro due anni e attaccare, anche il debito, previsto in calo. La Commissione dice che non è possibile e Tria risponde dimostratemi perchè. Ecco ragionare e non attaccare, come si fa solo, in campagna elettorale. In fin dei conti il governo vuole scommettere sull’Italia, una carta pesante, ma se va male, come sta già avvenendo, non pagheranno i membri dell’esecutivo ed i parlamentari di maggioranza, ma noi cittadini, cioè tutti gli italiani.

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