L’Unione europea non può arroccarsi sui Patti senza nessuna duttilità. Deve affrontare il problema Brexit, con l’altolà della Spagna, del Premier Pedro Sanchez, che minaccia il veto su un accordo Regno Unito – Ue se non ci sarà, un negoziato distinto su Gibilterra, territorio autonomo britannico, ma storicamente rivendicato da Madrid. C’è poi il problema dei problemi rappresentato dalla Manovra italiana, Paese fondatore dell’Unione europea, che non può essere liquidato con facilità. Inoltre all’orizzonte due leader azzoppati, Merkel più di Macron, hanno tutta l’intenzione di condizionare l’Ue per farla diventare a trazione franco – tedesca da un’esercito unico al sistema bancario da collegare strettamente. Non va dimenticato che il Presidente Juncker ebbe a dichiarare, non molti mesi fa, che l’Unione non sarebbe mai stata a trazione tedesca e che il suo mandato ne era la garanzia. Tutto questo sta accadendo a soli a 5 mesi dalle elezioni europee che, stando ai comportamenti dei popoli di molti Stati, potrebbe cambiare volto al Consiglio di Bruxelles. Si crede sia giusto che, il Presidente Juncker eviti di portare avanti problemi, di così elevata valenza, in vista delle elezioni. Il rischio non viene solo dall’Italia ma anche da Germania, Francia, Polonia, Ungheria e persino dall’Austria. L’Unione europea è, certamente molto importante, e non può essere occupata da forze che hanno meno rappresentatività, di qualche anno fa, nei diversi Stati che aderiscono. Calma, il gioco potrebbe diventare molto pesante, con veti alla Brexit e al Bilancio comunitario, conviene procedere, proprio per l’importanza che ha l’Unione europea, con i piedi di piombo. Non sarebbe intelligente e nemmeno opportuno che, l’attuale governance, decidesse come crede per difendere la loro posizione dominante che, statistiche alla mano, appare in netto declino. I tantissimi problemi sul tappeto dovrebbero essere rinviati, per quanto possibile, al nuovo Parlamento che potrebbe avere altri connotati molto diversi dagli attuali.