Francia a soqquadro per la rivolta innescata, in tutto il Paese, dai Gilet Gialli. Una massa di circa 300 mila francesi chiedono di essere ricevuti, dal Presidente Macron, per bloccare l’aumento del prezzo della benzina, ma appare evidente che il rancore covava da tempo. C’è una parte di popolazione che era stata, come viene affermato, discriminata. Prima, a ribellarsi, è stata la gente delle periferie, poi è seguito lo sciopero dei lavoratori dei trasporti ed ora è toccato ai Gilet Gialli. Oggi, a centinaia, hanno invaso le strade più importanti della capitale. Sono arrivati nella strada dell’Eliseo, rue du Faubourg e Saint – Honorè e la guerriglia si è scatenata anche ai Champs – Elysees, fino all’arco di trionfo ed anche nelle vicinanze della Tour Eiffel. La gendarmeria, per fermare i dimostranti, ha usato idranti e lacrimogeni ma non sono mancati i corpo a corpo. La crudezza degli scontri è data dai numeri: 2 morti, 620 feriti, di cui alcuni gravissimi e 136 gendarmi sono finiti al Pronto Soccorso. I dimostranti, per aggredire le forze dell’ordine, hanno divelto i segnali stradali per utilizzare le paline di ferro. Ma i Gilet Gialli non hanno risparmiato le vetrine dei negozi più importanti della capitale e cercato, qualsiasi riparo, da far diventare mobile per raggiungere la gendarmi. Un fumo, neo ed acre, si è alzato da cassonetti dell’immondizia dati alle fiamme e scagliati contro la polizia. Una guerriglia che è si è sviluppata anche vicino Tolosa, dove i dimostranti, diremmo i guerriglieri urbani, hanno assalito, la villa isolata della parlamentare Mireille Robert, del partito del Presidente Macron La Republique en Marce. Una trentina di Gilet Gialli sono entrati nella casa, hanno urlato frasi ingiuriose contro chi era in casa, hanno dato fuoco a dei tavoli per poi fuggire, prima che giungessero i gendarmi. Solo in questa città i fermi sono stati 34 e il governo ha bollato, questa irruzione, con parole pesantissime. Dai blocchi stradali, alla guerriglia urbana, che ha visto diverse decine di migliaia in azione la gendarmeria, appare disorientata, ed utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione. Questa sera a Parigi, sconvolta nel suo centro più importante, è calata una specie di tregua che non sembra possa durare molto. Il Presidente Macron ridotto al 25% dei consensi ha ammesso, di aver commesso degli errori, ma non si aspettava che, una innocua ed ignota signora connazionale, sotto i 30 anni, dopo essere apparsa su un filmato, postato su Facebook, che incitava i francesi a dire no, a Macron, e all’aumento della benzina riuscisse a sollevare tanta parte del popolo deciso ad ottenere la “capitolazione” del Presidente. Sembra però opportuno che il governo non ignori questa parte della popolazione scesa in piazza: i francesi, la storia insegna, non è un popolo che si fa dominare.