E’ tragicamente alto il numero dei femminicidi avvenuti, in Italia. Il ministro della Giustizia, Bonafede, ha messo in risalto che nel luglio scorso, considerati i 12 mesi precedenti, il grave reato era stato commesso su 150 donne, quasi un omicidio di una donna ogni due giorni. Omicidi – ha proseguito il ministro che ha postato un intervento su Facebook – consumati nei consessi familiari, per mano di mariti partner o ex. Bonafe de ha anche anticipato che, nel prossimo Cdm, verrà approvato il ” codice rosso”, cioè un’insieme di norme che da, la precedenza assoluta a denunce o segnalazioni per l’assunzione dei provvedimenti necessari, alla protezione delle donne in pericolo. Sull’argomento è intervenuto, come era logico, anche il Capo dello Stato Mattarella, che ha sostenuto l’urgenza di campagne di sensibilizzazione per superare pregiudizi, stereotipi e abitudini basati sull’appartenenza di genere problematiche da affrontare sin dalla prima infanzia e nelle scuole. C’è stato anche l’intervento, del Premier Conte per far sapere, alle donne impegnate in manifestazioni di piazza, in cinema e teatri, che lo Stato è con le donne e che, nel prossimo Cdm, si approverà il ” Codice rosso” come già annunciato dal ministro Bonafede. Dall’analisi fatta c’è poco da aggiungere se non l’urgenza che, psicologi effettuino specifici studi sul grave fenomeno, completamente nuovo nel nostro Paese, per imboccare la strada giusta che, non si può fermare, al “Codice rosso” certamente importante ma non esaustivo.