Svolta violenta della protesta popolare, XI Atto. Ci sono stati violenti scontri tra polizia e incappucciati, vestiti di nero, che sono giunti in Piazza della Bastiglia, dove stava arrivando anche il corteo dei Gilet Gialli. I contestatori in nero, hanno distrutto tutto quello che hanno trovato nel quartiere e, con le barriere dei cantieri e protezione dei negozi, hanno costruito barricate. La polizia ha subito compreso ed ha contrattaccato, l’avanguardia degli uomini in nero che, secondo alcuni testimoni, erano guidati da estremisti di destra e casseur. Non c’era più da attendere. Agenti antisommossa e vigili del fuoco,n sono intervenuti in forze per demolire le barricate, scontrandosi con le “truppe” in nero, perfettamente coordinate ed organizzate, anche per affrontare la polizia. A questo punto l’ordine: bloccare e far tornare indietro il corteo dei Gilet Gialli, fino al limite della Piazza della Bastiglia e far arretrare, dall’altra parte del grande spazio, i dimostranti in nero. Non è stata un’operazione facile e la polizia, ha dovuto usare gas e idranti. Quanto accaduto e sta accadendo oggi è la dimostrazione che, il malcontento popolare dei Gilet Gialli, rappresenta la parte meno aggressiva del “no” a Macron. Il tentativo di far saltare, governo e Presidente, è molto più vasto e profondo di quello che era stato stimato in precedenza dal governo e dallo stesso Presidente Macron. Non si dimentichi che all’Eliseo c’era chi pensava, di mettere a tacere i Gilet Gialli, con un aumento delle pensioni al minimo di sole 100 euro al mese e con lo stop, all’aumento del carburante. Oggi, il giorno dell’XI Atto della protesta, Macron è costretto a rivedere le prime stime per un malcontento, che potrebbe costare la testa ad alcuni membri del governo. Una buona parte del popolo francese, questa è la verità messa in evidenza, soffre ed il Presidente ne deve prendere atto per bloccare, questi movimenti popolari, fin quando è possibile.