Roma – E’ legge la legittima difesa con ” alcuni ma” di Mattarella

E’ stata promulgata, dal Capo dello Stato, la legge sulla legittima difesa, fortemente voluta dal vice Premier Matteo Salvini, che prevede la possibilità, di chi scopre un ladro in casa o vine minacciato dovunque in un luogo di sua proprietà, può esercitare il diritto di difendere la sua persona o i suoi beni, senza dover passare, successivamente, al vaglio dei magistrati. Mattarella ha accompagnato la firma, con due lettere inviate ai Presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico. Con dovuta puntualizzazione, il Presidente, pone in evidenza chiara che, la difesa del cittadino è affidata alla generosa ed efficace Polizia. E nei passaggi successivi non manca di fare rilievi, già oggetto dell’attenzione della Corte costituzionale, allorquando si indicano furto in appartamento o con strappo ma non la rapina. Insomma una legge, comunque promulgata che zoppica. Immediato l’intervento del ministro Salvini, il quale ha sostenuto che, ascolta i rilievi del Capo dello Stato ma da oggi, ladri e rapinatori, sanno che gli italiani sono autorizzati a difendersi e che, in ogni caso previsto, prevale il concetto di legittima difesa, il che li mette al riparo dalle iniziative della magistratura. Ma la legge promulgata ora è sotto il tiro incrociato dell’ Uncp, il cui presidente Giandomenico Caiazza, richiama, le perplessità espresse dal suo organismo, prima del via libera del Parlamento. Identica posizione del presidente dell’Associazione nazionale magistrati che preanuncia, un possibile ricorso alla Corte Costituzionale. Ok tutti si sono espressi, dal Capo dello Stato ai magistrati, sulla legittima difesa ma in verità va detto che, salvo una minoranza, gli italiani in generale, davanti a servizi televisivi e notizie, date dalla stampa di episodi terrificanti consumati su famiglie inermi e colti nel sonno, picchiati, legati minacciati di violenze sulle donne, madri o figlie, oggi si sentono più sicuri: possono difendersi. Basta ascoltare l’opinione pubblica per rendersi conto che la paura dei cittadini è molto elevata, ben oltre il necessario, ma i fatti di cronaca vanno oltre la politica e il discernimento.

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