Il tormentone che dura da mesi è su come andrà a finire dopo, europee e amministrative, il governo presieduto da Premier Conte. Appare più che evidente che, se il Cdm prossimo dovesse decidere a maggioranza, l’estromissione dal governo del sottosegretario Siri, difeso a spada tratta da Salvini e da tutta la Lega, parlamentari inclusi, il clima tra le due forze della coalizione, già gelido diventerà impraticabile. Così come, appare inutile chiedersi quali sono i rapporti oggi e, quali saranno, dopo il prossimo Cdm, se verrà trattato il caso Siri, con la sua ” condanna” senza un rinvio a giudizio. II vice premier Salvini, da quello che si apprende dagli stessi parlamentari, è in difficoltà. I leghisti sono per rovesciare il tavolo del governo ed andare ad elezioni anticipate. Il leader della Lega, il rozzo ministro dell’oltre Po, come amo definirlo, sta riuscendo a mantenere la situazione così com’è ma con molta fatica. Salvini, nonostante i falchi del Nord, Maroni in testa, stanno cercando di mettere in discussione, la leadership del vicepremier, in quanto decide troppo e da solo. La Lega ha già avuto un solo uomo al comando, Bossi, e sappiamo com’è andata a finire. Ma non c’è, sulla piattaforma governativa, solo il problema di estromettere un sottosegretario sulla base di un avviso di garanzia. I problemi sono tanti: l’autonomia chiesta dalle Regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, e da altre realtà, anche se in termini diversi. Si tratta dell’applicazione della Costituzione anche se, il M5S ed altre minoranze politiche definiscono, queste autonomie ” spacca Italia”. Certo c’è il problema del Mezzogiorno, che non può essere abbandonato economicamente, a se stesso. Ma c’è anche un’altra realtà: gli amministratori del Meridione, nonostante il favorevole ambiente naturale, le possibilità di un vero sviluppo tanto che negli ani ’70, fu definito la ” California” d’Europa, sia per il clima e sia per l’enogastronomia, impareggiabile non hanno fatto nulla di nulla. Bene quanti hanno amministrato, nonostante la ricca Cassa per il Mezzogiorno, gli aiuti per la sanità pubblica, non sono riusciti che ad indebitarsi fin oltre il collo: Sicilia docet. Certo politicamente una Nazione, per essere tale, deve conseguire risultati utili per tutti i cittadini ma questi, devono partecipare con idee, progetti ed investimenti. Occorre equilibrio nelle decisioni che il governo dovrà assumere. Per dirla tutta e in breve non si può fare la guerra al ministro Salvini, bloccando le Regioni amministrate anche dalla Lega. Il teatro di guerra tra M5S e Lega è molto più vasto, di quello disegnato, in poche righe. Il governo, anche dopo il 26 maggio, potrebbe restare ma con il Premier Conte, in forse o comunque nel mirino della Lega, e con il M5S che se vuole proseguire un’esperienza sofferta, ma che difficilmente si ripeterà, dovrà cedere molto alla Lega cresciuta nel Nord come nel Sud, altrimenti gli italiani saranno chiamati nuovamente a votare. Conviene al bruciato Di Maio, Grillo e Casaleggio? Non credo: esperienza difficile ma è, un tentativo messo in atto, per smarcare l’Italia dal centrodestra e centrosinistra. Cioè si vuole dire che se chi ha governato, per decenni la Nazione, avesse bene operato oggi non sarebbero al governo: Conte, Di Maio e Salvini.