Roma – Casal Bruciato “No case ai rom”. “Vogliamo Mussolini”

Il problema dei nomadi, cioè degli zingari, c’è ed è inutile negarlo. Vivono come vogliono secondo la loro cultura, non hanno alcun reddito, non lavorano, e i figli non frequentano la scuola. La veri tà è che tirano a campare con lo spaccio di droga e usura. Il tentativo di ” urbanizzarli” concedendo, una casa popolare,  fa ribellare gli abitanti della zona. E’ accaduto oggi a Roma ma avviene  an che in altre città. Il Comune ha concesso, gli alloggi popolari, a 14 zingari ed immediatamente gli abitanti di Casal Bruciato, si sono ribellati e al Presidente del IV municipio, corsa sul posto della rivolta di tante famiglie, ha ascoltato le motivazioni:” Non li vogliamo, guardate in faccia la gente e rendetevi conto di come vive. Questi che reddito hanno? Che lavoro fanno? Pagano il fitto? Un abitante del luogo, mentre passava un nomade ha gridato:” Ancora non te ne vai?”. C’è stata subito una specie di assemblea, un’altra ci sarà domani. Questo il tono degli interventi:” Li vogliamo vedere impiccati, bruciati. A mio nipote – ha detto una donna – quando aveva 11 anni gli hanno puntato, il coltello alla gola, per rubargli un euro. Vogliamo Mussolini che purtroppo è morto”. E gli altri abitanti in coro ” magari”. Intanto un papà di una famiglia rom ha detto:” La gente ci minaccia ed i miei figli, hanno sentito tutto, ed hanno paura. Noi per fare la spesa ci facciamo scortare dalla polizia”. Insomma la situazione è tesissima ma i residenti, di Casal Bruciato, non hanno tutti i torti, politica a parte. Questa etnia non ha fatto nulla per integrarsi e, come avviene anche in altre città, per temperamento, i rom diventano aggressivi forse perchè respinti o per le loro attività illegali, finiscono ben oltre i limiti della legge, e la gente lo sa. Basta parlare con chi indossa una divisa e che deve contrastare l’illegalità, per sapere che se in alcuni quartieri, dove gli zingari sono maggioranza, arrivano a minacciare persino i poliziotti se sono pochi tanto che, una pattuglia isolata,  è costretta a chiamare rinforzi. Una soluzione va trovata per questa etnia ma è problematico. Molti sono italiani ma nascondono, immigrati clandestini e altri rom, che giungono dalla Romania per spacciare. Se a Casal Bruciato, i residenti non li vogliono a Pescara, le forze dell’ordine presidiano la parte di città dove abitano e la magistratura, circa un anno fa, ha riempito il carcere con una retata con accuse pesantissime: dall’omicidio fino al classico spaccio o risse provocate, da giovani rom rampanti, in zona movida. Chiaramente, la soluzione non è il fascismo ma la democrazia deve ottenere quello che chiedono i cittadini: vivere in tranquillità.

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